L'Italia dei Fotografi M9 Mestre M9

L’Italia dei fotografi, M9 Mestre

24 storie d’autore

Al terzo piano del Museo M9 di Mestre, la mostra temporanea, oltre 230 immagini scattate da 24 grandi fotografi italiani che raccontano l’Italia nel corso del ’900.

L’esposizione è completata da un vasto archivio documentario dedicato agli autori, formato da una selezione di circa 100 libri in libera consultazione e da un ricco palinsesto di video-interviste e documentari.

Artisti che hanno saputo fissare nelle loro immagini storie del Novecento che sono il frutto di un percorso e di un progetto artistico originale e coerente, e che la mostra proposta nel Museo M9 trasforma in una vera e propria antologia di “letture visive” filtrate attraverso la loro personale visione. Un angolo visuale soggettivo che si intreccia con le narrazioni del Novecento proposte nella mostra permanente multimediale, in cui ognuno, può scoprire e riscostruire le vicende storiche del XX secolo.

Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Carla Cerati, Luca Campigotto, Lisetta Carmi, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Mario De Biasi, Franco Fontana, Maurizio Galimberti, Arturo Ghergo, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Francesco Jodice, Mimmo Jodice, Nino Migliori, Riccardo Moncalvo, Ugo Mulas, Fulvio Roiter, Ferdinando Scianna, Tazio Secchiaroli, Massimo Vitali.


Mario Cresci che a Tricarico in provincia di Matera arriva nel 1967 per il piano regolatore.

A Cresci spetta il compito di curare la grafica degli elaborati, di effettuare un rilevamento fotografico di ambienti e oggetti, documentando gli aspetti della vita sociale e produttiva della comunità. Da questo momento in poi, il viaggio nel Sud gli pone il problema della scoperta di un’altra cultura, quella materiale e rurale del Mezzogiorno italiano

Ritratti reali

Una serie di trittici che mostrano alcune famiglie di Tricarico prese con un progressivo avvicinamento.

Tazio Secchiarioli

Tazio Secchiarioli, nasce a Roma. Nell’immediato dopoguerra diventa fotografo ambulante, dopo poco entra all’agenzia V.E.D.O.. Giovane fotografo di fotocronache romane, apprendista di Adolfo Porry Pastorel, padre del fotogiornalismo italiano

Conobbe Fellini che prese dai suoi racconti numerosi spunti per la sceneggiatura del film La Dolce Vita e su di lui creò il personaggio di Paparazzo. Da allora Fellini, apprezzando le sue capacità fotografiche, lo chiamò sui suoi set come fotografo di special. 

Dal 1960 abbandona definitivamente la fotografia d’assalto, per dedicarsi ai set cinematografici. Inventa un nuovo genere fotografico ed è il primo fotoreporter del cinema, portando il suo stile nei backstages. I divi non lo schivano più, ma sono anzi felici di lavorare con lui.

Tazio Secchiarioli e Federico Fellini

img_1890-1.jpg

Sono solo 2 dei 24 fotografi, una mostra per nulla noiosa, con delle fotografie a volte curiose, come quelle scattate da Gianni Berengo Gardin scattate in alcuni ospedali psichiatrici italiani “Morire di classe” o le Polaroid di Maurizio Galimberti, e le foto di una Venezia deserti con la luce artificiale dell’illuminazione pubblica in bianco e nero di Luca Campigotto con “Venetia Obscura“.

Un oretta è necessaria per visitare le 24 postazioni e se avete altro tempo e siete curiosi di approfondire la storia e le opere dei fotografi, 4 postazioni MAC e diversi libri a disposizione sono a disposizione per i visitatori.

img_1888-1.jpg

Logo museo M9 MestreL’Italia dei fotografi. 24 storie d’autore
22 dicembre 2018 – 16 giugno 2019

Info orari e biglietteria: www.m9digital.it/it/orari-biglietteria

Rispondi