Cenacolo Vinciano
Uno dei capolavori più conosciuti di Leonardo Da Vinci a Milano.
L’Ultima Cena non è un affresco, ma un dipinto parietale, a differenza dell’affresco, che nella fase di asciugatura, subisce un processo di carbonatazione che lo protegge dagli agenti esterni, il dipinto su parete mantiene i pigmenti esposti ed è fortemente soggetto all’umidità della parete, che accelera il distacco delle particelle cromatiche e non ha alcuna protezione dagli agenti esterni.
E’ comune chiedersi, scoprendo la storia dell’opera, perchè Leonardo utilizzo’ la tecnica a secco e non quella dell’affresco: per due motivi, la mancanza di tecnica e per avere più tempo.
Matteo Bandello, un vescovo cattolico e scrittore italiano del Cinquecento, scrive di Leonardo:
“Soleva […] andar la mattina a buon’ora a montar sul ponte, perché il cenacolo è alquanto da terra alto; solve, dico, dal nascente sole sino a l’imbrunita sera non levarsi mai il pennello di mano, ma scordatosi il mangiare e il bere, di continovo dipingere. […] L’ho ancora veduto secondo che il capriccio o ghiribizzo lo toccava, partirsi da mezzo giorno, quando il sole è in lione, da Corte vecchia ove quel stupendo cavallo di terra componeva, e venirsene dritto a le Grazie ed asceso sul ponte pigliar il pennello ed una o due pennellate dar ad una di quelle figure, e di solito partirsi e andar altrove.”
Questa tecnica da la possibilità a Leonardo di procedere con continue revisioni, dando più tempo al pittore che è così riuscito a dare al dipinto luminosità e evidenza di dettagli, rendendolo il più possibile realistico per chi, come i monaci durante i pasti nel refettorio, entravano e sostavano nella grande sala del complesso di S. Maria delle Grazie.
Leonardo utilizzava una tecnica, considerata ai tempi innovativa di pittura a “secco” ovvero senza preparare il fondo e nel caso del cenacolo neanche la completa asciugatura dell’intonaco della sala.
Scelta che rese il dipinto estremamente fragile, già dopo pochi anni dall’ultimazione dell’ultima cena, cominciarono a manifestarsi le prime forme di un degrado pittorico divenuto col tempo sempre più grave.
Numerosi i restauri che a partire dal Settecento, l’ultimo in ordine di tempo si è concluso nel 1999, dopo 20 anni, per la complessità delle operazioni necessarie, per fermare il più possibile il degrado dell’opera. L’intervento di restauro fu interamente finanziato dalla Olivetti dopo la richiesta dell’allora ministro della cultura Scotti.
Nel trattato della pittura Leonardo scrive:
” il bono pittore ha da dipingere due cose principali, cioè l’homo e il concetto della mente sua. Il primo è facile, il secondo difficile perché s’ha a figurare con gesti e movimenti delle membra”.
Il trattato della pittura di Leonardo è una raccolta di pensieri e appunti tratti dai suoi manoscritti. Leonardo durante la sua vita cominciò a scrivere diversi trattati ed una serie grandissima di appunti e disegni. Tutto questo materiale dopo la morte del maestro, fu affidato a Francesco Melzi, che lo custodì. Insieme ad altro materiale rinvenuto, fu ricopiato e compilato. Si tratta quindi di un’opera composita, compilata da un allievo e pubblicata solo dopo la morte dell’artista. L’intenzione di Leonardo di comporre una grande opera sulla pittura è nota, però non è certo se essa sia stata mai completata.
I discepoli quindi si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse, anche Giuda sembra sorpreso ma analizzando alcuni dettagli, sembra tutta una “finta”.
Nel Cenacolo Leonardo realizzò in pieno questa sua idea, rappresentando il Cristo come fulcro della composizione, ed intorno a lui gli apostoli distribuiti a destra e sinistra in atteggiamenti diversi che lasciano trasparire il loro pensiero e le loro emozioni.
La rappresentazione del momento più drammatico dell’ultima cena dove Gesù secondo il vangelo di Giovanni, disse questa frase:
«In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».
All’estrema destra del tavolo, da sinistra a destra, Matteo, Giuda Taddeo e Simone esprimono con gesti concitati il loro smarrimento e la loro incredulità. Giacomo Maggiore (quinto da destra) spalanca le braccia attonito; vicino a lui Filippo porta le mani al petto, protestando la sua innocenza; dietro di lui c’è Tommaso (con il dito alzato).
Alla sinistra di Gesù, oltre all’apostolo Pietro, con un espressione quasi sorpresa, Bartolomeo, Giacomo Minore e Andrea e Giuda
Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell’uomo dal quale è tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
La visita
Non essendo uno storico dell’arte, ho voluto in questo articolo condividere con il lettore e futuro visitatore del cenacolo, alcune curiosità e particolarità importanti che mi sono state trasmesse dai miei accompagnatori “speciali” che hanno condiviso con me la visita al cenacolo sabato scorso.
Non vi resta ora che andare a visitare il complesso di S. Maria delle Grazie, il mio consiglio è di accedere dal chiosco da Via Caradosso 1, dove troverete la fontana delle rane e da li si accede nella Basilica, percorrerla tutta fino all’ingresso principale, in piazza Santa Maria delle Grazie, a destra l’ingresso al Cenacolo Vinciano, poco più avanti sempre sulla destra, la biglietteria.
Un emozione accedere nel refettorio, completamente climatizzato e protetto dall’esterno, è stato creato un percorso di ingresso e di uscita con alcune camere intermedie per mantenere costante temperatura ed umidità
Apertura (opening time): martedì-domenica (Tuesday-Sunday), 8:15 – 18:45 (8:15 a.m. – 6:45 p.m.).
Chiusura (closed): lunedì (Monday).
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Per la prenotazione e l’acquisto dei biglietti, tutte le info sul sito ufficiale.
INTERO: Euro 10,00 (+ Euro 2,00 per il diritto di prenotazione)
RIDOTTO: Euro 5,00 (+ Euro 2,00 per il diritto di prenotazione)
cittadini dell’Unione Europea e dello SEE (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera) di età compresa tra i 18 ed i 25 anni;
docenti delle scuole statali dell’Unione Europea e dello SEE con incarico a tempo indeterminato.
GRATUITO: Euro 0,00 (+ Euro 2,00 per il diritto di prenotazione)
visitatori di età inferiore a 18 anni; per tutte le altre condizioni clicca qui