Brexit, oggi il voto decisivo?
John Bercow, il famoso speaker della camera dei comuni ha dato il suo parere favorevole alla votazione di oggi.
Dopo aver constatato che la mozione presentata dal governo Tory è “sostanzialmente diversa” rispetto al testo bocciato due volte in precedenza dal Parlamento. La Camera dei Comuni britannica dibatterà e voterà una mozione che riguarda soltanto l’accordo per l’uscita del Regno Unito dall’Ue e non l’annessa dichiarazione politica sulle relazioni future.
Nei giorni scorsi Theresa May aveva, sicuramente non a cuor leggero, dato la sua disponibilità a dimettersi per un si:
“Ho udito con chiarezza l’umore del partito. So che c’è il desiderio di un nuovo approccio e di una nuova leadership nella seconda fase della Brexit. Sono pronta a lasciare questo posto prima di quando intendessi, per il bene della nazione e del partito”.
Oggi quindi dopo che il 27 marzo, mercoledì scorso, i parlamentari hanno avuto l’opportunità di votare diverse mozioni relative alla Brexit che potevano dare indicazioni su come procedere in base a diversi scenari possibili, votazioni tutte respinte.partecipare a votazioni indicative su varie mozioni relative alla Brexit.
Il governo May non ha quindi la maggioranza, ma non sembra esserci alcuna maggioranza neanche in parlamento, che secondo le ultime votazioni doveva essere il soggetto responsabile delle prossime decisioni sulla Brexit.
I leader europei rimangono scettici, ed infatti ieri il capo negoziatore dell’Ue, Michel Barnier, ha detto ai diplomatici di ritenere il mancato accordo “l’esito più plausibile”, in effetti sembra proprio che il Regno Unito non riesca a trovare al suo interno una quadra per evitare un “No Deal”, e l’Europa non ha alcuna intenzione di rinegoziare l’accordo, anche con un eventuale rinvio che però verrà accettato dal Consiglio solo nel caso in cui il Parlamento Inglese, trovi un accordo al suo interno.
Il Consiglio europeo ha fissato al 12 aprile la data utile ai Comuni per approvare l’accordo di recesso e rinviare così al 22 maggio la data della Brexit.
C’è anche la questione “votazioni europee“, i 27 leader europei hanno infatti deciso che, in caso di una nuova bocciatura in parlamento, Londra deve decidere entro il 12 aprile se partecipare alle elezioni europee, e chiedere quindi ai 27 una proroga del negoziato più lunga, o uscire.