Mestre M9 M9lab, in occasione del 167° Anniversario della…
Mercoledì 10 aprile ricorre il 167° Anniversario dalla Fondazione della Polizia di Stato, la Questura di Venezia ha scelto di celebrare questa importante ricorrenza nel museo M9 di Mestre.
Hanno sfilato nel piazzale antistante l’ingresso di M9, uno schieramento della Polizia di Stato e una rappresentanza degli appartenenti alle Specialità e dei Reparti Speciali, accompagnati dalla Fanfara della Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, a Mestre per l’occasione.
Il 10 aprile, dalle ore 9.00 alle 20.00, il Chiostro M9 sarà la cornice di un’esposizione di auto e moto storiche della Polizia di Stato tra cui la mitica Fiat AR55 Campagnola, utilizzata tra gli anni ’50 e gli anni ’70.
M9lab
Dal 10 al 14 aprile, il biglietto d’ingresso al Museo M9 includerà la visita a M9lab dove sarà allestita un’installazione con due oculus che permetteranno ai visitatori di vivere in modalità virtuale e tridimensionale l’agguato al Presidente del Parco dei Nebrodi di Giuseppe Antoci, avvenuto il 17 maggio 2016.
Una scena del crimine hi-tech, immersiva, ottenuta attraverso Virtual reality – 3D, innovativo strumento diventato prezioso nella risoluzione di crimini complessi, utile per investigatori e magistrati. Si tratta del primo laboratorio europeo forense nato dall’integrazione delle tecnologie più all’avanguardia provenienti dai settori dell’architettura, del cinema, e persino dei videogiochi.
Indossando il visore, i visitatori potranno rivivere i fatti in un ambiente fedelmente ricostruito. La realtà virtuale permette di disporre di nuove funzionalità che consentono di modificare le condizioni di illuminazione, di interagire con gli oggetti presenti sullo scenario dell’attentato e di osservare lo stesso dalle varie soggettive delle persone coinvolte per meglio comprendere cosa potrebbero aver visto nelle circostanze in cui si sono svolti i fatti.
La storia, Giuseppe Antoci
Nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2016, Giuseppe Antoci, all’epoca presidente del Parco Regionale dei Nebrodi, è stato vittima di un agguato mentre, a bordo di una autovettura blindata, percorreva la strada che conduce da Cesarò a San Frantello. Erano da poco passate le due di notte quando la macchina di Antoci, di ritorno a Santo Stefano di Camastra da una manifestazione a Cesarò, è bloccata lungo i tornanti di montagna da alcune grosse pietre che ostruiscono entrambe le carreggiate. Quando la vettura con a bordo Antoci arresta la sua corsa, vengono esplosi tre colpi di fucile che colpiscono lo sportello posteriore dell’auto blindata. Immediatamente dopo sopraggiunge una seconda vettura con a bordo il dott. Manganaro e il suo autista che aprono il fuoco in direzione dell’attentatore, costringendolo alla fuga.
La Polizia Scientifica è stata incaricata di ricostruire la dinamica dei fatti per rispondere ad alcuni quesiti posti dall’autorità giudiziaria e valutare eventuali elementi di interesse investigativo. Per determinare la posizione dell’attentatore rispetto all’auto, bisognava preliminarmente individuare le traiettorie dei colpi. Questo accertamento è stato possibile analizzando a ritroso gli impatti finali sull’auto. Ai metodi classici di misurazione basati sull’ausilio di uno “specillo metallico” sono stati introdotti nuovi strumenti. Lo sportello raggiunto dai colpi di fucile è stato riprodotto digitalmente e analizzato in 3D, così come l’intera vettura, collocata in ambiente virtuale nella stessa posizione che aveva al momento dell’agguato. Dallo studio condotto sulle traiettorie dei colpi esplosi è stato possibile determinare la posizione dell’attentatore, riducendo così il margine di errore che questo genere di misurazione porta con sé.
Questa analisi, congiuntamente a quella condotta sui bossoli rinvenuti a terra e alle dichiarazioni testimoniali raccolte, hanno consentito di formulare un’ipotesi sugli spostamenti di tutti i soggetti coinvolti nella sparatoria. Per comprendere meglio i fatti, è stato prodotto un video illustrativo di tutta l’attività tecnica e di ricostruzione.