easyJet Airbus A319 OE-LKM easyJet

easyJet e la Brexit

Era da un po che mi chiedevo come easyJet potesse essere così tranquilla in caso di hard Brexit, dal sito corporate è stato semplice reperire le informazioni necessarie.

A luglio gli azionisti UE esclusi quelli del Regno Unito erano saliti al 50,6% delle azioni easyJet, ovvero il controllo di easyJet è in mano ad una maggioranza qualificata di azionisti UE, qualora l’UK esca dalla CE, gli azionisti UK saranno a tutti gli effetti EXTRA-comunitari.

Secondo un regolamento della Comunità Europea, un vettore anche con certificato eurepeo, qualora abbia un azionariato maggiore del 49% in mano non UE non potrà effettuare voli point-to-point all’interno del territorio dell’unione.

Si capisce bene come easyjet nel caso in cui non avesse modificato il suo azionariato, sarebbe stata fortemente a rischio in caso di Brexit, con o senza accordo.

Statuto

Sempre a Luglio, il board non  ha escluso l’uso delle disposizioni contenute nello Statuto di easyJet che consentirebbero di sospendere i diritti di partecipazione e di voto alle assemblee degli azionisti e / oforzare la vendita di azioni di proprietà di cittadini non qualificati (non UE) nonché altre potenziali azioni.

Nel sito del vettore si legge che:

Le normative UE impongono a tutte le compagnie aeree con licenze operative dell’UE (incluso easyJet) di essere di proprietà e controllate dalla maggioranza dei cittadini di uno degli stati membri dell’UE, Svizzera, Norvegia, Islanda o Liechtenstein (“cittadini dell’UE”).

Se si verifica una Brexit “no-deal”, i cittadini del Regno Unito diventerebbero da quel momento cittadini di paesi terzi e le loro partecipazioni non contano per soddisfare il requisito della proprietà dell’UE.

[…] , se la nostra proprietà nell’UE rimane al di sotto del livello richiesto alla fine del periodo di 6 mesi, dovremmo attivare il nostro piano di emergenza per la proprietà dell’UE.

Per beneficiare del periodo di 6 mesi, easyJet dovrebbe presentare un piano correttivo accettabile alle autorità di regolamentazione competenti. easyJet intende presentare tale piano entro il termine specificato nel regolamento.

Il piano di emergenza

Se la proprietà dell’UE di easyJet rimane al di sotto del livello richiesto alla fine del periodo di 6 mesi, il Consiglio è pronto ad attivare il suo piano di emergenza per la sospensione dei diritti di voto degli azionisti in relazione a un numero limitato di azioni di cittadini di paesi terzi per garantire che la società continua a rispettare i requisiti di proprietà dell’UE.

Per facilitare il piano di emergenza (se richiesto), la Società prevede che a tempo debito stabilirà un massimo consentito di proprietà extra UE in conformità con il suo statuto.

Il massimo consentito dovrebbe essere impostato in modo tale che il piano di emergenza entrerebbe in vigore se la proprietà dell’UE fosse inferiore al 50,5%.

Se il piano di emergenza entrasse in vigore, le comunicazioni verrebbero inviate agli azionisti interessati che li avvisano della sospensione dei loro diritti di voto.

[…] continua a leggere lo statuto 

 

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