Aumento tasse aeree in Germania
Nelle corse settimane vi ho parlato dell’intenzione della germania di applicare anch’essa come ad esempio la Francia, una tassa con il fine di ridurre le emissioni di CO2.
Non tutti erano d’accordo, ma poi la quadra è arrivata e si è deciso un aumento delle tasse attuali, già incluse quindi nelle tariffe in partenza dagli aeroporti tedeschi.
Tasse attuali:
corto raggio: € 7,50
medio raggio: € 23,43
lungo raggio: € 42,18
Dal 2020:
A partire dal 2020, il governo aumenterà tale importo , secondo Bloomberg:
domestico ed Europa: € 10,43
medio raggio: € 32,57
lungo raggio: € 58,63.
Bloomberg News è stata infatti la prima ad ottenere l’accesso al testo della proposta di legge sul trasporto aereo presentata dal governo tedesco.
Un aumento che colpirà più pesantemente le compagnie low-cost, infatti per il corto raggio ad esempio stiamo parlando di circa 3 euro che su un biglietto medio di 19 euro pesa eccome.
Ostacolare un mercato in crescita e non premiare chi investe in innovazione
Alla Germania è sempre stato riconosciuto il merito di premiare chi investe in innovazione ed incentivare l’economia verde, è strano che in questo caso come anche gli altri governi che hanno deciso di applicare una nuova tassa o un aumento di quelle attuali, non abbia tenuto conto di quanto vettori e produttori stiano investendo per ridurre emissioni e consumi.
La riduzione dei consumi in primis e quindi delle emissioni è a tutto vantaggio dei vettori, che con un investimento iniziale, in una fase in cui le più grandi compagnie aeree stanno rinnovando la loro flotta, contribuiscono a loro spese a ridurre le emissioni fino al 30%.
Quindi invece di premiare chi investe in sostenibilità ambientale, il governo tedesco ha deciso di penalizzarlo, penalizzando anche il cliente.
Questo aumento sicuramente costringerà le compagnie aeree ad aumentare i prezzi dei biglietti, riducendo la possibilità di viaggiare in aereo, aumentando, e di questo in pochi parlano, l’utilizzo dell’automobile per i medi e lunghi viaggi.
Anche se nel caso delle low-cost, il vero guadagno è nelle “ancillay” ovvero sui servizi aggiuntivi oltre al rezzo del biglietto base, un aumento della tassazione oltre certi livelli non può non ripercuotersi anche se solo parzialmente sul prezzo base del biglietto.
C’è anche da dire che i prezzi dei biglietti sono in molti casi già “sotto costo” anche per la forte concorrenza e l’aggressività di operatori come ad esempio Ryanair.
La Germania utilizzerà le entrate supplementari derivanti dalla tassa sui voli (circa 549 milioni di dollari) per sovvenzionare le tariffe dei treni, l’IVA sul trasporto ferroviario, verrà calata al 9,5%, metà dell’attuale 19%.
Quindi anche chi non vive in Germania e non potrà utilizzare il servizio ferroviario anche per la provenienza che non lo rende logisticamente un alternativa possibile, verrà penalizzato, pur volando quasi sicuramente con un aereo che sta inquinando meno, con una compagnia che ha ottimizzato l’operativo per ridurre il numero di voli, aumentando il coefficente di riempimento.
E poi… il treno, ok è elettrico, ma l’energia utilizzata è verde ? come viene prodotta ?