Boeing

Boeing era a conoscenza dei messaggi di Forkner da…

Boeing risponde alle accuse seguite alla pubblicazione dell’intervista a Forkner, rammaricata che il messaggio sia stato diffuso e assicurando che i messaggi erano stati trasmessi alla FAA ad inizio 2019.

Si infittisce il caso dei messaggi WhatsApp in cui il capo pilota del progetto Max, Mark Forkner evidenziava gravi problemi del MCAS durante le simulazioni di volo effettuate prima della richiesta di certificazione.

Secondo quanto riferisce il New York Timers Forkner avrebbe ammesso di aver mentito alla FAA, era uno dei suoi compiti, quello di trasmettere all’agenzia americana, tutte le informazioni sensibili e i dati relativi alle simulazioni ed ai problemi riscontrati durante i test.

Boeing ha rilasciato ieri la seguente dichiarazione:

“Comprendiamo e ci rammarichiamo per la preoccupazione causata dal rilascio di un messaggio istantaneo del 15 novembre 2016, venerdì, che ha coinvolto un ex dipendente della Boeing, Mark Forkner, un pilota tecnico coinvolto nello sviluppo di formazione e manuali. E ci rammarichiamo in particolare delle difficoltà che il rilascio di questo documento ha presentato per la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti e altri regolatori.

È un peccato che questo documento, che è stato fornito all’inizio dell’anno agli investigatori del governo, non potesse essere rilasciato in un modo che avrebbe permesso una spiegazione significativa “.

Secondo però una dichiarazione della FAA americana, l’agenzia avrebbe saputo dei messaggi solo il 18 ottobre 2019, quando la notizia è stata diffusa dal quotidiano.

Boeing quindi sapeva dei messaggi sicuramente già dall’inizio di quest’anno, o lo sapeva già da prima, per ora non abbiamo ulteriori informazioni per poter confermare quest’ultima ipotesi.

 

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