FAA e EASA, tempi diversi per il ritorno in…
Sembrano esserci novità sui tempi per il ritorno al volo del B737 Max, anche se con tempi diversi in Europa E stati Uniti, la EASA ha infatti comunicato che come agenzia indipendente farà i propri test per rilasciare la certificazione per lo spazio aereo europeo.
Visti i numerosi colpi di scena e i dettagli in merito al comportamento della FAA e di Boeing, in riferimento alla procedura di rilascio della certificazione del Boeing B737 Max e dei test, è comprensibile che la EASA, pur mantenendo attivi tutti i contatti con la FAA per lo scambio di informazioni, mantenga una propria indipendenza per decidere quando permettere nuovamente al Max di volare nei cieli europei.
L’agenzia di stampa Reuters riferisce che la EASA rilascierà la propria certificazione qualche settimana dopo quella della FAA che invece prevede di rilasciarla entro novembre.
In un intervista, il direttore esecutivo dell’AESA Patrick Ky, dichiara che cercheranno di coordinarsi con la FAA “il più possibile”, l’EASA ha le proprie procedure e requisiti per rilasciare le certificazioni “Quindi potremmo finire con un paio di settimane di differenza di tempo, ma non stiamo parlando di sei mesi; stiamo parlando di un ritardo che, in tal caso, sarà dovuto principalmente a processi o tecnicismi amministrativi “.
Le compagnie aeree, come ad esempio SouthWest non prevedono il rientro in servizio del Max almeno fino a Gennaio, alcune anche a febbraio come United che ha spostato tutti i suoi Max a Goodyear, in Arizona.
Ryanair che ne aspetta 30, non prevede l’entrata in servizio del Max prima della Summer 2020, e a settembre ha sospeso anche i pagamenti a Boeing.