2022 Alitalia - corso

Il nuovo piano di Lufthansa per Alitalia

Si era ormai diffusa la voce da qualche settimana di un ritorno in campo di Lufthansa, che in realtà nessuno di noi aveva mai dato come esclusa.

Lufthansa infatti in questi mesi è rimasta a guardare, aspettando il momento giusto per rientrare in gioco, con un piano completamente diverso da quello iniziale, che prevedeva quasi 6000 esuberi ed un ridimensionamento importante della flotta, pur mantenendo salde alcune condizioni fondamentali per il buon esito dell’accordo.

Inizialmente si pensava ad un investimento di 200 milioni di euro, poi ridimensionato a 150 milioni, cifra considerevole che vedrebbe, secondo il nuovo piano di LH, Atlantia il principale socio insieme al vettore tedesco.

Il mercato italiano è molto importante per Lufthansa e come tale la compagnia aerea è da sempre interessata ad una Alitalia ristrutturata.

Il gruppo Lufthansa attualmente è composto da SWISS, Brussels Airlines, Eurowings, Austrian.

Alcuni di questi vettori, salvati da LH ormai falliti ed ora più forti di prima e saldamente presenti nel loro mercato di riferimento.

Anche Alitalia, quindi potrebbe essere salvata, ma solo con un importante lavoro di ristrutturazione che non può che non prevedere tagli e un ridimensionamento iniziale della flotta, nonché un riposizionamento del vettore nel mercato aereo, con una particolare attenzione al network.

La lettera di Lufthansa al MISE e a FS

Lufthansa nella lettera inviata al MEF e a FS il 29 ottobre è stata chiara nel ribadire la sua disponibilità a un accordo commerciale  “per offrire un futuro alla società e assicurare alla società ristrutturata di beneficiare delle ottime prospettive del mercato nazionale e dei collegamenti europei e intercontinentali“. “Abbiamo già dimostrato con Swiss e Austrian di essere in grado di integrare con successo nomi iconici del trasporto aereo nel nostro network con benefici per tutti  e siamo convinti che Alitalia con il suo brand possa garantire un’ottima integrazione con la nostra rete“.

Deciso quindi il richiamo ai salvataggi di LH di cui prima vi accennavo, la lettera continua con mettere dei chiari paletti su un suo possibile ingresso nel capitale.

Un piano industriale che garantisca il pareggio in due anni e fondato su” un dimensionamento della flotta adeguato al mercato, un importante miglioramento della produttività di aerei e dipendenti, un piano di tagli ai costi significativo“.

Per poter realizzare questo piano industriale, è richiesto prima dell’eventuale accordo per l’ingresso di LH: “un’intesa con tutte le parti interessate“, ovvero i sindacati e di una governance che garantisca un processo decisionale ispirato a “decisioni commerciali”, ovvero ok allo stato come azionista, ma il piano come le decisioni strategiche, non devono essere influenzate dalla politica ma solo dal mercato.

Le intenzioni di Lufthansa non sono quindi di un immediato ingresso nel vettore italiano, ma inizialmente di una partnership commerciale e poi un ingresso con l’importante investimento di 150 milioni di euro.

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