Il noioso gioco dei dazi di Trump
Che strano, Trump ha aumentato i dazi per l’importazioni di Airbus negli Stati Uniti al 15%, per caso pensa di favorire Boeing in forte crisi?
I suoi consiglieri, esperti di aviazione, lo avranno consigliato bene oppure è stata una sua decisione, pesata e giustificata?
Io a questo punto proporrei di alzare i dazi delle importazioni di Boeing in Europa del 15 o del 20% così siamo pari, ma se è questo il modo di stabilire solide relazioni commerciali tra due continenti che commerciano quotidianamente, ragazzi siamo all’asilo.
Questa settimana, il 14 febbraio, il rappresentante commerciale degli Stati Uniti (USTR) ha rivisto il dazio al fine di motivare la risoluzione di una disputa commerciale di 15 anni. In una dichiarazione USTR ha affermato che un ulteriore aumento del 5% delle tasse sarebbe stato implementato su aeromobili europei.:
“… gli Stati Uniti hanno vinto il più grande premio nella storia dell’OMC […] quando è stato autorizzato a contromisure su $ 7,5 miliardi di beni dopo una vittoria nel suo caso di pratiche commerciali sleali contro l’Unione europea, la Francia, la Germania, la Spagna e gli Stati Uniti Regno … Gli Stati Uniti stanno aumentando l’aliquota del dazio supplementare imposta agli aeromobili importati dall’UE al 15% dal 10%, con effetto dal 18 marzo 2020, e apportando alcune altre modifiche minori. “
Partendo dal presupposto che i dazi erano già stati decisi è sospetto un ulteriore aumento del 5% proprio quando Boeing sta passando il periodo più nero della sua storia.
Guardando poi gli ordinativi di Airbus di questi ultimi mesi, quando già le sanzioni erano presenti, i vettori americani non hanno diminuito gli ordinati, anche perchè in aviazione, non si sceglie un aeromobile piuttosto di un altro solo per il prezzo, ma per una serie di fattori, quali ad esempio, la flotta (uniformità) costi operativi e con un piano di lungo periodo.
Ciò vuol dire che, i vettori americani saranno loro ad essere penalizzati da questo dazio, anche Airbus potrà risentirne, perchè potrà applicare uno sconto per andare in contro al cliente, ma ad essere colpiti saranno in primis i vettori USA.
Costi che i vettori potrebbero scaricare sui clienti o che potrebbero colpire i bilanci delle compagnie americane, portandole in una situazione a rischio finanziario.
Vi sembra una decisione sensata questa? A me sembra che non siano state valutate attentamente le ripercussioni sul mercato aereo USA, con unico scopo quello di fare un dispetto all’Unione Europea.
Airbus ha dichiarato a Simple Flying che le nuove aliquote fiscali complicano la situazione:.
“La decisione di USTR di imporre tariffe accresce ulteriormente le tensioni commerciali tra Stati Uniti e UE, creando così una maggiore instabilità per le compagnie aeree statunitensi che già soffrono di carenza di aeromobili. La decisione di USTR ignora le numerose dichiarazioni presentate dalle compagnie aeree statunitensi, sottolineando il fatto che esse – e il pubblico di volo degli Stati Uniti – dovranno infine pagare queste tariffe. Airbus continuerà le sue discussioni con i suoi clienti statunitensi e lavorerà con loro per mitigare il più possibile gli effetti delle tariffe “.
Tuttavia, il futuro è ancora incerto, è molto probabile, come ha già fatto recentemente, che l’Organizzazione mondiale del commercio, consentirà presto all’UE di applicare aumenti fiscali simili sui beni statunitensi.
Per tale motivo, anche Boeing potrà essere colpita da un aumento dei dazi all’importazione in UE e ciò potrebbe accadere tra maggio e giugno di quest’anno.
Tutto ciò non ha alcun senso.