El Al

El Al 1000 in esubero a causa del Coronavirus

El Al giustifica la possibile decisione, con l’impatto che il coronavirus Covid-19 sta avendo sui conti del vettore di Israele.

Per ora l’ipotesi è solo in fase di valutazione, i tagli verrebbero fatti in conseguenza della diminuzione della domanda e alle restrizioni di viaggio derivanti dall’epidemia di coronavirus. 

Sono 6000 i dipendenti di El Al, sarebbero di 50-70 milioni di dollari le perdite stimate per il primo trimestre del 2020, stime che non tengono conto delle recenti chiusure delle rotte italiane.

Secondo il DailyMail , un portavoce della compagnia ha confermato il piano. Tuttavia, non sono stati forniti ulteriori dettagli in merito alla questione.

A causa dell’epidemia di Covid-19 e alle restrizioni di Israele che non permette più l’accesso ai passeggeri provenienti dalle aeree in cui sono stati riscontrati casi positivi, El Al ha dovuto cancellare diversi voli e sono diminuite anche le prenotazioni.

El Al però attualmente è il primo vettore che ha dichiarato di voler licenziare circa il 15% della sua forza lavoro, mentre altri vettori come easyJet e le compagnie del gruppo Lufthansa hanno preso decisioni completamente diverse, al fine di tutelare il posto di lavoro dei propri dipendenti.

El Al ha sospeso tutti i voli Pechino – il servizio nella capitale cinese sarà sospeso fino al 2 maggio; Hong Kong sospesi fino al 2 maggio; Bangkok sospesi dal 2 al 27 marzo; Tokyo  fino al 4 aprile; per l’Italia: Milano, Venezia, Roma e Napoli fino al 14 marzo per ora.

Gonen Usishkin ,CEO di El Al, due settimane fa aveva dichiarato:

“Monitoriamo costantemente i rapporti dalla Cina. Speriamo che il recente cauto ottimismo, come riportato dai media globali, continuerà nei prossimi giorni. Tuttavia, noi di EL AL abbiamo deciso di apportare adeguamenti commerciali al programma in Estremo Oriente e di aumentare le frequenze verso il Nord America e l’Europa, concentrandoci sul prossimo periodo della Pasqua “.

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