I vettori britannici chiederanno a Johnson 7,5 miliardi
secondo Sky news, per Peter Norris, presidente di Virgin Group, saranno necessari 7.5 miliardi di aiuti dal governo inglese per l’aviazione in UK.
Questa sarà una settimana decisiva per le compagnie aeree inglesi, che invieranno richieste di aiuti al primo ministro Johnson.
A rischio decine di migliaia di posti di lavoro nel Regno unito.
In mancanza di aiuti e di adeguati ammortizzatori come la cassa integrazione in Italia, già chiesta da easyJet per 9 mesi, la messa a terra di quasi tutti gli aerei, costringerà i vettori a licenziamenti di massa.
Un punto sul caso italiano, che molto spesso, non solo noi italiani critichiamo, il welfare del nostro paese, sta garantendo oggi a tutto il personale dipendente, nello specifico caso del settore aereo, di terra e di volo un sostentamento, evitando i licenziamenti, dando tempo alle società coinvolte di riprendere tra qualche mese la normale operatività
Non è chiaro invece cosa succederà per il personale inglese, Norwegian parla di licenziamenti temporanei.
Secondo le fonti di Sky news, la lettera di Norris, che si ritiene sia firmata anche da Shai Weiss, amministratore delegato di Virgin Atlantic, chiederebbe al governo di fornire alle compagnie aeree una linea di credito per aiutarle a finanziarsi attraverso un periodo potenzialmente prolungato, misura a livello economico stanno prendendo diversi paesi, tra cui Germania e Italia.
Secondo le stime del presidente Virgin l’aiuto richiesto varrebbe tra £ 5 miliardi e £ 7,5 miliardi in tutto il settore, includerebbe anticipi e garanzie in contanti, ed altre misure.
Finanziamento che verrà rimborsato interamente tornati alla normalità.
C’è poi un altro problema da affrontare, di cui spesso vi ho parlate per altre ragioni, gli slot, infatti un vettore quando non lo utilizza, rischia di perderlo, le compagnie aeree ad esempio effettuano anche voli vuoti per alcune tratte proprio per questo motivo, in questa situazione, in cui sarà impossibile operare molte tratte, verrà richiesto al governo di modificare tale regolamentazione, per garantire ai vettore di non perdere gli slot.
L’industria aeronautica britannica genera circa £ 10 miliardi di PIL e impiega circa 200.000 persone.