Alitalia

Alitalia, non volevo ma devo!

Non volevo più parlare di Alitalia fino a quando fosse (mi illudo!) davvero stata attuata una procedura sensata e definitiva, per mettere finalmente la parola fine ad una “storia italiana” vergognosa che dura da 15 anni.

Tutte le compagnie aeree del mondo, anche quelle considerate più forti, stanno passando un periodo di crisi senza precedenti, in queste situazioni per “selezione naturale” solo le più resilienti e quelle che hanno lavorato meglio con un piano di business coerente e non eccessivo, resisteranno.

Vi sembra questo il caso di Alitalia? Ovviamente no

Vi sembra il caso di buttare ancora soldi in una compagnia aerea che non ha più senso di esistere così com’è? no.

Ed invece il governo italiano non ci ha pensato due volte nel decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 autorizza, per Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.A. e di Alitalia Cityliner S.p.A., la costituzione di una nuova società pubblica, o interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle Finanze, o a prevalente partecipazione pubblica, autorizzando espressamente il Commissario straordinario a porre in essere ogni atto a ciò necessario o conseguente.

Nello stesso decreto viene istituito a tali fini un apposito fondo con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro per l’anno 2020.

Ah son prestiti da restituire … ma come ? a qualcuno piace sognare…

Si continua a mantenere in vita un soggetto in stato comatoso, una delle motivazioni del governo, la necessità di salvaguardare un operatore aereo fondamentale per il trasporto aerei in Italia ed i collegamenti con le isole, caro Conte, siamo nel 2020.

Non vi annoio su tutti i prestiti che in questi ultimi anni sono stati concessi ad Alitalia, senza alcun risultato, se volete approfondire alla fine di questo articolo troverete un link della camera dei deputati molto chiaro e completo.

La situazione di oggi è che ci sono altri vettori in Italia, che costano meno di Alitalia, molto meno, vedi easyJet, Volotea e la stessa Ryanair, anche se il governo avesse voluto garantire i collegamenti essenziali nel nostro paese in questo momento in cui quasi tutti gli aerei sono fermi a terra e gli aeroporti deserti, di qualche giorno fa un aereo Alitalia che colava vuoto con a bordo solo il ministro degli esteri Luigi Di Maio, con la mascherina però, penso che sia giusto sottolinearlo.

Questo aereo Alitalia volava vuoto a spese dei contribuenti!

Bene ci sono migliaia di persone che lavorano per vettori che a differenza di Alitalia, hanno conti in ordine, crescono di anno in anno, chi meno chi più e sarebbero in grado di sostituire Alitalia da subito, e costerebbero meno allo stato.

Questi dipendenti avranno lo stesso trattamemto dei “cassa integrati” di Alitalia? Ho paura di no.

All’Italia serve connettività aerea coerente con le richieste e le logiche di mercato, o una compagnia di bandiera che brucia soldi, con aerei anche vuoti, spese fuori controllo ed un modello ormai superato?

Ora Basta! anche la nazionalizzazione di Alitalia, a cosa porterà ? si continuerà in quell’ottica assistenzialista della vecchia Italia, che fa ridere di noi un mondo intero.

Lo so! sono a rischio centinai di migliaia di posti di lavoro, ma non solo in Alitalia!

Quale sarà il prossimo capitolo, di questa “storia italiana” che non ci rende fieri di essere italiani?


link di approfondimento

Il sistema aeroportuale e il trasporto aereo – Camera dei depitati – servizio studi – 19 marzo 2020

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