E’ necessario stabilire linee guida comuni tra aeroporti
Quando iniziarono i primi casi di Covid-19 in Italia. l’Europa cominciò a introdurre controlli anche per i passeggeri in arrivo dall’Italia ed inizio a prendere coscienza che il virus era arrivato in Europa.
Diversi aeroporti in Europa, tutti quelli Italiani, introdussero in base alle direttive dei governi dei singoli paesi, controlli per individuare soggetti a rischio che presentavano sintomi, uno su tutti il controllo della temperatura, ora l’obbiettivo deve essere stabilire linee comuni.
Molti passeggeri, hanno però fatto notare come in Italia questi controlli sono stati immediatamente applicati, anche se in alcuni casi non con personale e attrezzature professionali, ma in alcuni aeroporti europei, in alcuni paesi europei, non fu attuato da subito nessun tipo di controllo come in Francia e Regno Unito.
Gli aeroporti, i vari governi si sono mossi quindi in ordine sparso, con diverse vedute e diversi approcci sullìepidemia che poi diventò pandemia.
La necessità di stabilire linee guida comuni
Ieri ACI Europe, l’ente commerciale per gli operatori aeroportuali, ha affermato di aver iniziato questa settimana a convocare task force per elaborare una serie di linee guida che affrontano i problemi di salute e igiene per quando il trasporto aereo riparte in tutto il mondo per garantire che ci sia “armonizzazione” tra aeroporti.
L’obbiettivo è quindi stabilire delle linee guida comuni che dovranno adottare tutti gli aeroporti, e stilare queste raccomandazioni entro il mese di maggio, in coordinamento con l’associazione aeroportuale globale, ACI World, per creare linee guida globali.
Misure che non dovranno solo prevedere lo screening dei passeggeri con un triage in aeroporto, quindi controlli veloci che mantengano il distanziamento sociale e prevedano il rispetto di tutte le procedure atte ad evitare il possibile contagio, come ad esempio i chioschi ideati da Elenium che ha sviluppato una tecnologia self-service in grado di rilevare la temperatura, la frequenza cardiaca e porre una serie di domande da una distanza di 1,5 metri, nei chioschi del-service, consegna dei bagagli , sicurezza o immigrazione – consentendo al dispositivo self-service di fungere da stazione di screening per potenziali sintomi di COVID-19.
Questa tecnologia, è attualmente in fase di sperimentazione con Etihad.
Altre misure comuni dovranno prevedere la sanificazione di tutte le zone comuni, dei carrelli ecc, con procedure comuni che possano garantire sicurezza al passeggero ed al personale aeroportuale.
Misure che insieme a quelle che verranno intraprese da IATA e dalla EASA e quindi anche a bordo degli aerei, daranno al passeggero la garanzia e la tranquillità di poter iniziare nuovamente a volare in sicurezza.
Distanziamento sociale
Il distanziamento sociale è una delle misure che anche IATA sta prendendo in considerazione e che alcune compagnie aeree stanno già attuando come Lufthansa ed Alitalia ad esempio, ma c’è da dire che non è verosimile pensare che tutti i voli vengano operati con 1/3 della capacità in meno per molto tempo, ed infatti la EASA ha emanato un bollettino in cui indica che nel caso non sia possibile mantenere il distanziamento sociale, si deve rendere obbligatoria l’uso della mascherina, a bordo ed in aeroporto ad esempio in fase di imbarco.
Attualmente quindi le compagnie aeree che continuano ad operare i pochissimi voli ancora attivi, a bordo distribuiscono i passeggeri in modo tale da lasciare un sedile o il corridoio tra un passeggero ed un altro, ma questo come dicevo prima implica l’impossibilità di non vendere 1/3 dei posti, in questa fase si può anche fare, visto che i passeggeri che volano ancora sono pochissimi, ma quando verranno tolti i blocchi non sarà più sostenibile e praticabile.
Rassicurare il passeggero
In questa fase in cui la paura del contagio è molta, ma anche la voglia di viaggiare e volare rimane, è necessario adottare tutte le precauzioni ed attivare tutti i canali di comunicazioni verso il passeggero, per impedire le fake news ed ogni informazione non corretta, che possa trasmettere al passeggero l’informazione che volare non è sicuro, cosa non vera.
Quindi partendo da linee guida comuni, che dovranno essere adottate dagli aeroporti e comunicate al passeggero, che dovrà essere in grado se vuole di constatare la loro attuazione di persona, la formazione su alcuni aspetti tecnici degli aerei, come il riciclo dell’aria, il ricambio totale in 3 minuti, l’uso di filtri HEPA e la sanificazione degli aeromobili, dovremo trasmettere tutte quelle informazioni utili per tranquillizzare il passeggero e renderlo sereno per continuare a volare.
In questa fase più che mai, sarà necessario investire, sulla “formzione” per colmare i vuoti del tutto comprensibili di nozioni sul settore dell’aviazione a volte anche tecniche, dei non addetti del settore, ovvero i passeggeri.
Non sarà quindi più raccomandabile puntare su campagne di marketing con promozioni commerciali, ma su campagne formative e promozionali.