distanziamento sociale e mascherina a bordo Coronavirus Covid-19

O’Leary “proposte pazze”, ma in Italia chi sta pensando…

Come non iniziare meglio questo sabato, se non leggendo le ultime dichiarazioni rilasciate da Michael in merito ad una fase 1 per la ripartenza del trasporto aereo, con il posto centrale vuoto su tutte le file.

Le ha etichettate come “proposte pazze”, non è solo un grande manager, ora è diventato anche epidemiologo, mi sta molto simpatico lo ammetto (non scherzo!).

Secondo la sua opinione che quindi in questo contesto deve essere ben pesata, in quanto non ha alcuna preparazione medica, ma è giusto ascoltarla perchè pone un problema che dovrà essere affrontato dal regolatore e dai governi, ovvero e a quanto pare sono stato il primo a dirlo, predisporre delle compensazioni con la riduzione o l’azzeramento delle tasse di imbarco, per poi obbligare tutti i vettori ad applicare anche questo tipo di distanziamento sociale a bordo.

Diverse compagnie aeree hanno già confermato che lo applicheranno, chi sta ancora volando lo sta applicando in Europa ad esempio Lufthansa, e si tratterebbe solo di una misura provvisoria, di breve periodo.

Michael O’Leary in un’intervista a Reuters :“Stiamo dialogando con i regolatori che sono seduti nelle loro camere da letto inventando restrizioni come eliminare i posti centrali, il che è solo una sciocchezza … Non avrebbe alcun effetto benefico di sorta.”.

Michael, quindi ha criticato aspramente non solo la IATA ma anche quelle compagnie che stanno applicando o che applicheranno il distanziamento, sostenendo che “non serve a nulla” e consiglia e sollecita i regolatori a cercare in Asia gli esempi su come programmare questo tipo di misure.

Nei giorni scorsi, easyJet ha confermato a margine della presentazione dei dati semestrali della chiusura dell’anno fiscale 2019, di voler applicare il distanziamento a bordo mantenendo libero il posto centrale.

E giustamente anche Lorenzo, country manager Italy di easyJet è concorde con me che nei mesi della fase 1 della ripartenza, sarà necessario ridurre drasticamente o sospendere le tasse di imbarco sui biglietti, per permettere ai vettori di riavviare in una prima fase i voli domestico con il posto centrale vuoto e non in perdita, o perlomeno ridurle al minimo.

Dobbiamo far ripartire il paese e per farlo dobbiamo riavviare il sistema dei trasporti compreso quello aereo #ripartiamodallitalia.

Michael però pone un quesito interessante, a difesa del suo parere, criticabile ma che ci deve far porre alcune domande sull’efficacia del distanziamento di un solo sedile, poco meno di un metro a bordo.

Da solo non serve a nulla, sono meno dei due metri, ma come precauzione iniziale, con obbligo di mascherina può sicuramente e deve essere applicata.

Senza dimenticare l’importanza di uno screening a terra dei passeggeri, insisto su quest’ultimo punto, perchè deve essere applicato, con modalità concordate tra le autorità sanitarie, aeroportuali e i vettori, il coordinamento è fondamentale, Emirates è stata la prima a farlo.

E poi giustamente aggiunge: “Le persone vengono all’aeroporto in treno senza distanza sociale. Non è possibile effettuare il distanziamento sociale in aeroporto al check-in, alla sicurezza, in ristoranti o negozi, anche gli aeroporti lo ammettono”.

Come garantiremo il distanziamento sociale a bordo di autobus, treni?

pensiamo ai treni pendolari delle ore di punto, o alle navette aeroportuali, in aeroporto l’uso degli autobus e non dei finger, questi ultimi dovranno essere utilizzati senza differenza di prezzo per il vettore e propritariamente.

Quindi se continueranno le nostre autorità a muoversi in ordine sparso, se non porranno la giusta attenzione a questi dettagli, chiamiamoli dettagli, ma saranno coinvolte milioni di persone…

Nella cabina di regia decisa da Conte non c’è nessun esperto ne di turismo, ne di trasporti, dove pensiamo di andare? Come possiamo pensare ad una ripartenza ordinata e sicura?

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