Ryanair

O ‘Leary, distanziamento solo se … altrimenti non volo

Michael in una nuova dichiarazione rilasciata a reuters è stato molto chiaro, non voleremo con il 66% della capacità se non ci saranno sovvenzioni dai governi.

Come ho sempre detto le dichiarazioni O’Leary vanno sempre lette con una visione critica, se possibile costruttiva, e questa è del tutto comprensibile e giustificata.

Michael O ‘Leary non ha specificato la modalità, ma si unisce ad altre prese di posizioni nette, come quelle del country manager Italia di easyJet Lorenzo Lagorio, che invece approfondisce l’argomento, con la richiesta di azzerare le tasse di imbarco sui biglietti.

E’ chiaro a tutti infatti che si potrà riprendere a volare con il distanziamento sociale per qualche mese, a condizione che i governi vadano in aiuto ai vettori, che non possono certo volare in perdita.

Operare un volo ha dei costi fissi, nessuno pretende di guadagnarci su o speculare, semplicemente le compagnie aeree chiedono di poter pareggiare i costi, una richiesta del tutto comprensibile.

Azzerare o rimodulare le tasse di imbarco, che pesano non poco sul totale del biglietto sarebbe in gran parte compensato con la diminuzione dei pagamenti delle CIGS in cui migliaia di lavoratori del settore aereo, sono attualmente soggetti.

Si riprenderebbe a volare, il sistema nel suo complesso ripartirebbe, in aiuto al sistema Italia, nel nostro caso specifico, dove anche Ryanair ricopre insieme ad easyJet un ruolo di primaria importanza.

O’Leary ha affermato che Ryanair dovrebbe effettuare circa il 40% dei suoi voli se si riprenderà a luglio, con un load factor dal 50 al 60%. Aumenterebbe quindi la capacità al 60% in agosto e all’80% il mese successivo, prima di ridurre il numero di voli al 60% per la stagione invernale meno affollata.

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