Oggi è un giorno speciale in Italia, la festa dei lavoratori, ma è anche una giornata diversa da quella che siamo soliti festeggiare da anni, un primo maggio in lockdown e purtroppo con un ennesima brutta notizia dal fronte occupazione nel settore aereo.

Ryanair si sta preparando a tagliare fino al 15% la sua forza lavoro attualmente di 19.000 persone.

Sarà molto lenta la ripresa, Ryanair ha ammesso anche lei, come molti altri vettori, di aspettarsi che ci vorranno almeno due anni per tornare ai livelli della domanda e dei prezzi dei passeggeri del 2019, motivo per cui sta programmando un ulteriore taglio dei costi.

I posti di lavoro a rischio sono circa 3.000 tra assistenti di volo e piloti, oltre che tagli ai salari fino al 20%.

Sono previste ulteriori chiusura di basi, fino a quando la domanda non riprenderà in modo tale da giustificarne la riapertura.

Venerdì, Ryanair ha dichiarato di prevedere di non trasportare più del 50% dell’obiettivo di traffico originale di 44,6 milioni di passeggeri tra luglio e settembre. Per l’intero anno, che termina nel marzo 2021, prevede meno di 100 milioni di passeggeri, il 35% al di sotto del suo obiettivo originale di 154 milioni.

Mentre Wizz Air non intende posticipare la consegna di nuovi aeromobili, Ryanair è in trattative con i locatori, Airbus e Boeing per posticipare la consegna di nuovi velivoli previsti per i prossimi due anni, sia per Ryanair che per Laudamotion, quest’ultima a rischio chiusura se non verrà accettato il nuovo contratto dai dipendenti.

Ryanair ha dichiarato che presto informerà i sindacati del suo programma di ristrutturazione e perdita di posti di lavoro, che inizierà a partire da luglio.

Michael sembrava più ottimista solo pochi giorni fa quando, richiedeva un sostegno per far volare i suoi aerei nel caso in cui sarà obbligatorio il distanziamento anche a bordo, anche se… ammettiamolo come dargli torto, sono sufficienti 45 cm di distanza per giustificare la riduzione di 1/3 della capacità di ogni volo?