Alitalia

Il nodo Alitalia nel DL rilancio, Alitalia è strategica?

Il DL rilancio che contiene nell’articolo 206 i provvedimenti per il trasporto aereo, o meglio per Alitalia, ha suscitato non poche polemiche anche all’interno della maggioranza, l’investimento di 3 miliardi di euro è doppio rispetto a quello per la scuola, di fatto uguale a quello messo in campo per la sanità.

Nelle scorse settimane, i ministri per lo sviluppo economico e trasporti hanno dichiarato Alitalia, un infrastruttura fondamentale per il paese, vi siete chiesti come mai? Siete della stessa opinione?

Credetemi, non è stato facile scrivere questo articolo, è necessaria una piccola premessa, non sono contrario a priori ad una “nuova Alitalia” qualora vi siano i presupposti per costruire un azienda forte, capace di sostenersi da sola, competitiva nell’industria aerea mondiale, garantendo un libero mercato e concorrenza.

Il mondo sta vivendo una crisi tale che attualmente nessuno riesce a definire uno scenario sicuro, su come l’economia mondiale affronterà i prossimi mesi ed i prossimi anni, diversi gli scenari possibili, diverse le soluzioni per uscire da questa crisi.

Ma veniamo alla prima domanda, “i ministri per lo sviluppo economico e trasporti hanno dichiarato Alitalia un infrastruttura fondamentale per il paese, vi siete chiesti come mai ?

Patuanelli e De Micheli hanno spiegato che la nuova Alitalia è uno strumento fondamentale per la ripresa dell’economia italiana al termine dell’emergenza, dando a tutti gli effetti la definizione di “azienda strategica” definizione che per il momento non analizzeremo, “dandola per buona”

Tre miliardi in Alitalia li mettiamo perché è strategica lo era prima, oggi lo è più che mai. Alitalia è stata, è, e tornerà ad essere il vettore nazionale, perché abbiamo bisogno di avere uno strumento di attrazione trasportistica internazionale delle persone per farle tornare in Italia” ha detto la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli.

VettorePasseggeri
1Ryanair26.755.273
2easyJet15.236.739
3Alitalia9.827.270
4Vueling4.909.129
5Lufthansa4.748.674
6Wizz Air3.644.642
traffico internazionale 2018 primi 6 vettori

Nel 2018 Ryanair ha trasportato nelle direttrici internazionali da e per l’Italia quasi 3 volte i passeggeri di Alitalia, easyJet più di 5 milioni in più.

Tutte le compagnie di bandiera in questo momento chiedono l’ingresso dello Stato nei loro capitali. E un momento storico per Alitalia, che finalmente ripartirà ad armi pari con le altre” ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

Cerchiamo ora di rispondere alla domanda che ci siamo posti all’inizio di questo articolo, leggete il seguente decreto legislativo del 2016 che ha normato nuovamente le partecipazioni pubbliche.

DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2016, n. 175 Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.
Art.4 Finalità perseguibili mediante l’acquisizione e la gestione di partecipazioni pubbliche

Le Amministrazioni Pubbliche non possono, direttamente o indirettamente, costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società.

Nei limiti appena trascritti, le Amministrazioni Pubbliche possono, direttamente o indirettamente, costituire società e acquisire o mantenere partecipazioni in società esclusivamente per lo svolgimento delle attività indicate dall’articolo stesso.

Considerato che Alitalia ormai da anni ha trasportato in Italia appena l’8% del turismo incoming, nel panorama europeo, conta poco meno del 2%, ed il traffico aereo in Italia è cresciuto dal 2014 al 2019 con 43 milioni di passeggeri per arrivare a 193 milioni:

AnnoPasseggeriPasseggeri LCC%Var. % a.p.Passeggeri v.tradizionali%Var. % a.p.
2004 105.658.807 6.553.099 6,2 99.105.708 93,8
2005 112.981.108 20.240.940 17,9 208,9 92.740.168 82,1 ‐6,4
2006 122.970.312 28.405.320 23,1 40,3 94.564.99276,9 2,0
2007 135.308.151 34.870.500 25,8 22,8 100.437.651 74,2 6,2
2008 132.952.402 43.393.983 32,6 24,4 89.558.419 67,4 -10,8
2009129.859.539 46.871.169 36,1 8,0 82.988.370 63,9 -7,3
2010138.909.695 50.803.188 36,6 8,4 88.106.507 63,4 6,2
2011147.946.210 58.123.580 39,3 24,0 89.822.630 60,7 8,2
2012146.000.783 60.293.876 41,3 3,7 ‐85.706.907 58,7 -4,6
2013143.510.334 57.942.340 40,4 3,9 85.567.994 59,6 -0,2
2014150.243.142 68.831.494 45,8 18,8 81.411.648 54,2 -4,9
2015156.965.253 75.943.424 48,4 10,3 81.021.829 51,6 -0,5
2016164.368.109 81.287.723 49,5 7,0 83.080.386 50,5 2,5
2017174.628.241 88.820.337 50,9 9,3 85.807.904 49,1 3,3
2018184.810.84994.779.39751,36,790.031.45248,74,9
Serie storica andamento mercato vettori tradizionali e low cost ‐ 2004‐2018*

Una domanda sorge spontanea, chi ha permesso al nostro paese una crescita di ben 79 milioni di passeggeri in 14 anni?

L’apertura dei cieli europei, le Low cost, per essere precisi:

AnnoLow CostTradizionali
20046.553.09999.105.708
201894.779.39790.031.452
Crescita pax+ 88 milioni– 9 milioni
passeggeri nel 2004 e nel 2018 dalle compagnie aeree Low cost e tradizionali in Italia

Penso che non si possa negare l’evidenza, le Low Cost in Italia hanno contribuito attivamente insieme ad Alitalia per la connettività interna e sono state le protagoniste per quella dall’estero verso il nostro paese, rendendo in effetti Alitalia non strategica.

Le Low Cost hanno permesso in questi anni a oltre due miliardi di persone di volare contro i poco più di 1 miliardo 200 milioni delle tradizionali, quasi il doppio.

Low CostTradizionali
Passeggeri 2004-20182.137.000.0001.233.000.000
totale approssimativo passeggeri dal 2004 al 2019 in Italia

C’e’ da dire che Alitalia nel mercato domestico nel 2018 è al primo posto per numero di passeggeri rispetto alle singole Low cost ma con poca differenza di passeggeri, se sommiamo i passeggeri delle Low cost nelle sole prime 5 posizioni, Alitalia ha trasportato 4.344.000 passeggeri in meno nel traffico domestico.

VettorePasseggeri
1Alitalia12.160.138
2Ryanair11.127.360
3easyJet3.247.696
4Volotea1.291.160
5Air Italy 839.592
Traffico nazionale 2018 i primi 5 vettori

Non dimenticherò mai quando Alitalia decise di lasciare la rotta Venezia Napoli, un collegamento strategico, quando arrivarono Alpi Eagles, Volare WEB ed easyJet, non è stata in grado di competere, poco male, easyJet l’unica rimasta garantisce a prezzi accessibili, inferiori a quelli di Alitalia, con un servizio del tutto paragonabile, con una soddisfazione del passeggero indiscutibile e fino a 4 voli al giorni per entrambe le direzioni, un collegamento che secondo la linea di pensiero della politica doveva essere considerato parte dell’infrastruttura strategica nazionale, ma possiamo parlare anche delle altre destinazioni, Palermo, Catania, Olbia, Cagliari, solo per rimanere nelle isole.

Alla luce di questi dati è possibile definire Alitalia strategica?

Nell’articolo 206 del decreto legge Rilancio al punto 5 è indicato che “Alla società di cui al comma 3 e alle società dalla stessa partecipate o controllate non si applicano le disposizioni previste dal decreto legislativo 19 agosto 2016, n.175,” e qui torniamo al punto, se Alitalia non venisse esonerata da questa legge, che ha segnato un punto di svolta nel 2016 per le società partecipate, saremo qui ora a parlare di Newco? di Nazionalizzazione ?

Ovviamente nello scenario attuale anche la Comunità Europea chiuderà un occhio, a tutti i vettori nazionali o quasi sono stati garantiti enormi finanziamenti e con diverse modalità, ma se Alitalia fosse stata davvero “una società avente per oggetto attività di produzione di beni e servizi strettamente necessari per il perseguimento delle finalità istituzionali” non ci sarebbe stato bisogno di escluderla dal Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.

Per capire l’ambito in cui si attua il decreto legge del 9 agosto 2016, n. 175 Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, va fatta una differenza sostanziale.

La PA (prendiamo ad esempio la Regione o una delle tante agenzie del territorio) può ad esempio costituire una società di servizi – come ad esempio una società partecipata dalla regione che si occupa di servizi telematici –  per favorire la digitalizzazione della PA (quindi finalità istituzionale). Pertanto La Regione può partecipare o costituire una società con la specifica finalità della somministrazione del servizio di assistenza tecnica telematica per la digitalizzazione della PA.

Per ALITALIA sono stati somministrati aiuti non con un atto amministrativo ( che renderebbe illegittima l’ azione di partecipazione azionaria ), bensì con una legge che è gerarchicamente uguale ed idonea a quella che si vuole disapplicare in questo specifico caso.

 Lo Stato “Centrale” fa parte della PA ( i vari ministeri, le varie cariche ecc.) tuttavia per “aggirare” la legge ne creano una che DISAPPLICA e NON ABROGA la precedente legge, in gergo tecnico viene chiamata legge maschera, la quale generalmente viene identificata attraverso i cosiddetti “indici sintomatici”, infatti l’atto può anche esso essere affetto da una sorta di “patologia”, quale è questa patologia? rendere possibile l’impossibile.

Il D.LGS dice che la PA non può partecipare in società che non siano strettamente necessarie? Nessun problema, faccio una legge di medesima potenza della precedente che non abroga la precedente legge, bensì la DISAPPLICA per un singolo caso concreto e solo per quella singola volta stabilendo limiti temporali e allo scadere del quinquennio previsto posso rifare una legge simile a quella precedente sempre disapplicando la norma generale.

Rimane comunque la questione che Alitalia ha ricevuto negli anni una valanga di soldi e non si può paragonare Alitalia a Lufthansa, Iberia, Air France, KLM, British Airways ecc, perchè è completamente diversa, non è sufficiente etichettarla come “compagnia di bandiera” e così giustificare ogni tipo di intervento per salvarla.

Prendo in prestito un pensiero del governo inglese, una delle linee guida agli interventi di aiuto, Rishi Sunak uno dei componenti del governo di Boris Johnson ha detto “ Il governo non permetterà il collasso di compagnie aeree leader a livello mondiale, ben gestite e redditizie“.

Altra questione, perchè nel decreto è stato introdotto questo punto si precisa che “La società è altresì autorizzata ad acquistare e prendere in affitto, anche a trattativa diretta, rami d’azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, anche in amministrazione straordinaria.

Questo punto permetterebbe alla Newco “potenzialmente” e a meno di ulteriori precisazioni, l’acquisto o l’affitto dei servizi di Air Italy, Blue Panorama (del gruppo Uvet), Neos (di Alpitour), Air Dolomiti ( Lufthansa), tutte con COA italiano.

Contratto di servizio

4-ter. Ai fini della prestazione di servizi pubblici essenziali di rilevanza sociale, e nell’ottica della continuità territoriale, la società di cui al comma 3, ovvero le società dalla stessa controllate o partecipate, stipula, nel limite delle risorse disponibili, un contratto di servizio di durata quinquennale con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e con il Ministero dello sviluppo economico, sottoscritto dai rispettivi Ministri.”; [DL rilancio]

Ed eccoci alla continuità territoriale, un argomento così discusso negli anni che non ha mai soddisfatto i residenti delle isole, ed ha espresso spesso dubbi dalla Comunità Europea, in particolare sulle modalità di assegnazione dei contributi e sul bando.

Alitalia stipulerà nel limite delle risorse disponibili, un contratto di servizio di durata quinquennale con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e con il Ministero dello sviluppo economico, sottoscritto dai rispettivi Ministri, cosa vuol dire nel limite delle risorse disponibili.

“Nel limite delle risorse disponibili” ovvero verranno dati per 5 anni altri soldi ad Alitalia per la continuità senza dare l’opportunità agli altri vettori che operano in Italia di partecipare ad una gara e magari offrire gli stessi livelli di servizio e frequenze ad un costo inferiore ?

Sembra anche a voi che non sia garantita la parità di trattamento tra i diversi vettori a cui deve essere garantito di poter operare in un libero mercato?

Fortunatamente le “Low Fare” Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, che rappresentano piú del 50% del traffico a corto raggio in Italia si sono unite creando la nuova Associazione Italiana delle Compagnie Aeree Low FaresVoliamo per l’Italia


* ENAC Dati traffico 2018

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