L’Italia non ha mai elemosinato nulla da nessun vettore
Cara Paola, l’Italia non ha mai dovuto elemosinare nulla da nessun vettore ne europeo ne del resto del mondo, al contrario sono stati e saranno i vettori a chiedere agli aeroporti italiani di poter operare nuove rotte e riattivare quelle attuali, è il mercato e la domanda che deve veicolare tutto il processo, non una decisione politica.
La Ministra De Micheli, durante un intervista a SkyTG24 economia, ha espresso la sua idea del modello che dovrà avere la nuova Alitalia, devo dire che a me questo tipo di posizione, presa da un esponente politico e non da manager del settore, fa davvero paura.
“Alitalia non deve diventare una low cost, ma diventare compagnia sul modello della Tap, che è rinata sulle ceneri del suo fallimento, perchè ha avuto una strategia chiara, con un livello di mercato chiaro che non si sovrapponeva a quello delle low cost”, ha detto Paola De Micheli, ministro dei trasporti.
A me va bene che il ministro abbia una sua idea (che deve essere discussa non presa come un dictat, ricordo che non ha le competenze) sul modello di business che dovrà avere Alitalia, va bene che non si voglia una low cost, ma il ministro lo sa che non esiste un solo modello di low cost, come non esiste un solo modello di compagnia aerea tradizionale?
Il ministro lo sa che per andare in Portogallo dall’Italia spendi una fortuna e moltissimi passeggeri dicono, “per fortuna che c’è Ryanair, altrimenti non ci sarei mai potuto andare con TAP“!
Quando la ministra dice “Abbiamo due possibilità o noi ci rendiamo conto che la strategicità dell’Alitalia passa attraverso la sua capacità di essere la porta del turismo italiano e di essere strumento per riportare qui, il prima possibile, ora in sicurezza e in una modalità più normale quando arriverà il vaccino, milioni e milioni di turisti di qualunque target economico che vogliono vivere l’Italia e far ripartire quella filiera, o altrimenti l’alternativa è di andare a elemosinare ad altre compagnie aeree di altri paesi di farci questo tipo di servizio, che verrà sempre in subordine rispetto alle opportunità che potranno offrire al loro stesso paese. Credo che questo sia uno dei motivi fondamentali“.
Commette una serie di errori che indicano come la politica sia completamente estranea all’industria aerea, che non la conosce affatto e quindi non è in grado di decidere, programmare il futuro di una compagnia e di un intero settore, che in Italia insieme ad un vero piano dei trasporti nazionale, aspetta ancora di essere realizzato, normato e “interconnesso”.
La ministra non sbaglia solo nel dire che “altrimenti l’alternativa è di andare a elemosinare ad altre compagnie aeree di altri paesi di farci questo tipo di servizio, che verrà sempre in subordine rispetto alle opportunità che potranno offrire al loro stesso paese“
Paola un vettore guarda al profitto, easyJet, Ryanair per prime non operano in Italia per fare un piacere all’Italia, ma operano rotte strategiche al loro piano industriale e di crescita, grazie anche alla collaborazione dei gestori aeroportuali che spesso hanno sostituito i vari ministeri, contribuendo alla crescita del nostro paese, nella crescita del turismo, nella crescita dell’incoming, nel dare ai passeggeri italiani la possibilità di volare.
L’aviazione è un industria, un sistema complesso in cui diversi soggetti si interfacciano tra di loro, con complessi e delicati sistemi di gestioni, di cui la politica non ne conosce neanche la minima parte.
Quando il ministro dice “o noi ci rendiamo conto che la strategicità dell’Alitalia passa attraverso la sua capacità di essere la porta del turismo italiano” ancora una volta si dimentica o non ha mai letto le statistiche degli ultimi anni, che per comodità le riporto qui di seguito:
Vettore | Passeggeri | |
---|---|---|
1 | Ryanair | 26.755.273 |
2 | easyJet | 15.236.739 |
3 | Alitalia | 9.827.270 |
4 | Vueling | 4.909.129 |
5 | Lufthansa | 4.748.674 |
6 | Wizz Air | 3.644.642 |
Nel 2018 Ryanair ha trasportato nelle direttrici internazionali da e per l’Italia quasi 3 volte i passeggeri di Alitalia, easyJet più di 5 milioni in più.
Sei proprio sicura Paola che “Alitalia … è… la porta del turismo italiano” ?
Il modello TAP può esserlo per il Portogallo, ma un modello di compagnia aerea si costruisce in base a diversi fattori, tra cui l’ambito in cui dovrà operare, il mercato portoghese, non è il mercato italiano.
E poi e qui ringrazio Andrea a cui ho cortesemente sfilato il grafico, guardate l’EBIT di TAP
Non è solo un dettaglio, questo dato indica la profittabilità di un azienda, Earnings Before Interest and Taxes (EBIT) rappresenta una misura di risultato operativo prima della deduzione degli oneri finanziari e delle imposte. Esso è anche detto Operating Income Before Taxes.*
Non possiamo permettere, e Andrea Giuricin mi trova d’accordo, di tornare ad un modello del mercato aereo come lo chiama Andrea 8.0, ovvero quello prima della liberalizzazione, il modello di mercato degli anni 80.
Ci ritroveremo a non poter più volare perchè i voli saranno troppo costosi, si perderanno posti di lavoro, si perderà capacità, arriveranno meno turisti e toglierai a noi italiani la possibilità di viaggiare e di scoprire il mondo.
Questi dati potrebbero non più crescere ma decrescere:
Anno | Passeggeri | Passeggeri LCC | % | Var. % a.p. | Passeggeri v.tradizionali | % | Var. % a.p. |
---|---|---|---|---|---|---|---|
2004 | 105.658.807 | 6.553.099 | 6,2 | – | 99.105.708 | 93,8 | ‐ |
2005 | 112.981.108 | 20.240.940 | 17,9 | 208,9 | 92.740.168 | 82,1 | ‐6,4 |
2006 | 122.970.312 | 28.405.320 | 23,1 | 40,3 | 94.564.992 | 76,9 | 2,0 |
2007 | 135.308.151 | 34.870.500 | 25,8 | 22,8 | 100.437.651 | 74,2 | 6,2 |
2008 | 132.952.402 | 43.393.983 | 32,6 | 24,4 | 89.558.419 | 67,4 | -10,8 |
2009 | 129.859.539 | 46.871.169 | 36,1 | 8,0 | 82.988.370 | 63,9 | -7,3 |
2010 | 138.909.695 | 50.803.188 | 36,6 | 8,4 | 88.106.507 | 63,4 | 6,2 |
2011 | 147.946.210 | 58.123.580 | 39,3 | 24,0 | 89.822.630 | 60,7 | 8,2 |
2012 | 146.000.783 | 60.293.876 | 41,3 | 3,7 ‐ | 85.706.907 | 58,7 | -4,6 |
2013 | 143.510.334 | 57.942.340 | 40,4 | 3,9 | 85.567.994 | 59,6 | -0,2 |
2014 | 150.243.142 | 68.831.494 | 45,8 | 18,8 | 81.411.648 | 54,2 | -4,9 |
2015 | 156.965.253 | 75.943.424 | 48,4 | 10,3 | 81.021.829 | 51,6 | -0,5 |
2016 | 164.368.109 | 81.287.723 | 49,5 | 7,0 | 83.080.386 | 50,5 | 2,5 |
2017 | 174.628.241 | 88.820.337 | 50,9 | 9,3 | 85.807.904 | 49,1 | 3,3 |
2018 | 184.810.849 | 94.779.397 | 51,3 | 6,7 | 90.031.452 | 48,7 | 4,9 |
Vedete la linea grigia ? Sono i LCC, una domanda sorge spontanea, chi ha permesso al nostro paese una crescita di ben 79 milioni di passeggeri in 14 anni?
Anno | Low Cost | Tradizionali |
---|---|---|
2004 | 6.553.099 | 99.105.708 |
2018 | 94.779.397 | 90.031.452 |
Crescita pax | + 88 milioni | – 9 milioni |
Penso che non si possa negare l’evidenza, le Low Cost in Italia hanno contribuito attivamente insieme ad Alitalia per la connettività interna e sono state le protagoniste per quella dall’estero verso il nostro paese, rendendo in effetti Alitalia non strategica.
Per concludere, nel decreto, nonostante state cercando di sbandierare un aiuto anche per gli altri vettori italiani ci sono solo “briciole” e vi siete dimenticati che tutto il sistema del turismo è “interponesse” trasporti, strutture ricettive, ristorazione, eventi culturali.
L’associazione italiana delle compagnie aeree “Low fare” dovrà lottare e da parte mia ha il pieno appoggio affinché il mercato aereo italiano non sia un mercato inquinato da aiuti statali, bensì venga garantita la libera concorrenza e non vi sia discriminazione, Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling che rappresentano piú del 50% del traffico a corto raggio in Italia e volano anche per l’Italia.
* L’Earnings Before Interest and Taxes (EBIT) e’ una misura ampiamente utilizzata nel calcolo dei flussi di cassa per l’impresa. L’EBIT rappresenta una misura di utile operativo prima degli oneri finanziari e delle imposte. L’EBIT si ottiene rielaborando le voci di conto economico nel seguente modo: Fatturato – Costo del venduto = Margine Operativo Lordo – Costi operativi = EBIT (Earnings before interest and taxes).
Tra i costi operativi rientrano tra gli altri gli ammortamenti. Alternativamente esso si puo’ ottenere partendo dal Risultato operativo netto (definito come il risultato della gestione operativa al lordo delle imposte e dei costi non operativi) e sottraendovi i costi extra operativi. L’EBIT e’ impiegato come misura di risultato operativo nel calcolo dei flussi di cassa da attivita’ operative. Ad esempio, si consideri l’azienda Gamma con i seguenti valori di Conto Economico nel 2004: Fatturato = € 14246; Costo del venduto = € 11390; Ammortamenti = € 1500. EBIT = 14246 – 11390 – 1500 = € 1356. (fonte: Borsa italiana)