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easyJet, riduzione del 30% del personale

E’ stato appena annunciato in un comunicato agli investitori del London stock exchange, easyJet avvierà un processo di ristrutturazione, tra cui la riduzione del 30% del personale.

Nei prossimi giorni easyJet avvierà un processo di consultazione dei dipendenti su proposte volte a ridurre il numero di dipendenti fino al 30%, riflettendo la riduzione della flotta, l’ottimizzazione della rete e delle nostre basi, una migliore produttività e un aumento dell’efficenza.

Parole che fanno paura, che non avrei mai voluto sentire, ma che presumo toccherà per prime le basi piccole, meno strategiche, meno redditizie.

E quelle basi in contesti nazionali che a differenza dell’Italia e della Francia, non sono attivi strumenti adeguati a garantire alle aziende di mantenere il proprio personale senza obbligarle al licenziamento, ammortizzatori sociale come la cassa integrazione in Italia che garantiscono ai lavoratori Italiani almeno un anno dal momento dell’attivazione di una sorta di tranquillità, che non potrà mai essere tale, perchè i loro colleghi di altri basi, perderanno il loro posto di lavoro.

Potranno essere quindi le basi inglesi ad esempio quelle più colpite. un sintomo di come il Regno Unito sia attualmente in forte difficoltà, impreparato più di altri sulla gestione di quelle migliaia di persone, che non solo in easyJet stanno perdendo il loro posto di lavoro.

EasyJet, impiega oltre 15.000 persone in otto paesi in Europa, saranno circa 4.500 le persone coinvolte ma la procedura richiederà del tempo.

Verosimile anche uno spostamento del focus di easyJet verso stati e aeroporti che ne possano garantire una pseudo tranquillità operativa, non da escludere un focus maggiore su Berlino e Milano, attualmente terza e seconda base europea di easyJet.

Basi locate in Europa, in città strategiche, non solo come posizione ma come importanza, dove il proprio personale e tutte le attività potranno avere seguito con un adeguato supporto con ammortizzatori sociali per i propri dipendenti fino alla ripresa quasi totale delle operazioni di volo pre-covid.

easyJet ha intenzione di ridurre la flotta e come annunciato riprenderà a volare il 15 giugno, anche dall’Italia, ma solo dalla base di Malpensa e con un numero limitato di rotte e frequenze.

Ulteriori rotte saranno annunciate all’aumentare della domanda dei clienti e allentando le restrizioni governative in Europa. Finora, le tendenze di prenotazione sui voli ripresi sono state incoraggianti e le indicazioni sulla domanda per l’estate 2020 stanno migliorando, sebbene da una base bassa.

Le prenotazioni per l’inverno sono molto più avanti rispetto al punto equivalente dell’anno scorso, inclusi i cambi di prenotazione.

easyJet prevede che la dimensione della sua flotta di fine anno 2021 sarà di circa 302 aeromobili, 51 aerei in meno della dimensione prevista della flotta per la fine dell’anno 2021 che è stata segnalata al mercato prima di Covid -19.

Circa il 3-4% degli aerei saranno in standby senza equipaggio durante i mesi di traffico più intenso. La riduzione delle dimensioni della flotta sarà raggiunta attraverso le misure precedentemente annunciate, tra cui il differimento delle consegne di nuovi aeromobili e la riconsegna di aeromobili noleggiati.

Nel comunicato easyJet: “Per attuare la ristrutturazione della nostra attività, easyJet lancerà a breve un processo di consultazione dei dipendenti su proposte volte a ridurre il numero di dipendenti fino al 30%, riflettendo la flotta ridotta, l’ottimizzazione della nostra rete e delle nostre basi, una migliore produttività e la promozione di più modi di lavorare efficienti. Lanceremo il processo di consultazione nei prossimi giorni.

Questa misura è parte di un pacchetto più ampio che prevede di continuare ad adottare misure decisive anche in altre linee di costo per rimuovere i costi e le spese non critiche dall’azienda a tutti i livelli. Alcune delle aree di interesse sono:

  1. Aeroporti e assistenza a terra: i nostri team sono in consultazione attiva con aeroporti e operatori di terra per quanto riguarda i contratti rivisti per ridurre i costi.
  2. Manutenzione: sono state intraprese azioni rapide per differire le spese di manutenzione dipendenti dal tempo a causa della riduzione dei voli e i nostri team stanno continuando le discussioni con i fornitori.
  3. Vendita e marketing: i nostri team commerciali stanno rinegoziando la spesa con le agenzie e dando la priorità alle attività più efficaci per ottimizzare il traffico e le vendite mentre cerchiamo di riavviare il volo

Continua la riduzione al minimo delle spese in conto capitale non essenziali. Come precedentemente indicato, le nostre aspettative di investimenti lordi sono di circa £ 900 milioni nel 2020 (di cui circa £ 350 milioni rimanenti in H2), circa £ 600 milioni nel 2021 e circa £ 1.000 milioni nel 2022 (soggetto alla revisione dei revisori).

La maggior parte delle spese in conto capitale previste in totale tra H2 2020, FY2021 e FY2022 si riferisce ai pagamenti per locazioni di aeromobili trattati come flussi di cassa in conto capitale ai sensi dell’IFRS16, nonché alle spese di manutenzione per aeromobili esistenti e altre spese in conto capitale relative all’IT. Le spese di manutenzione saranno soggette al riavvio graduale, al livello di volo FY21 e FY22 e alla quantità di riconsegne del leasing operativo ai locatori. Un livello significativo delle spese IT nell’anno 21 e nell’anno 22 è discrezionale e anche soggetto a un’ulteriore revisione.

I contatti con il locatore interessato all’acquisizione di aeromobili dalla flotta di easyJet su base di vendita e locazione continuano, le comunicazioni sullo stato di avanzamento di questi impegni saranno fatte a tempo debito, con i proventi attesi che dovrebbero essere compresi tra £ 500 e £ 650 milioni.

Alla chiusura di tutte queste iniziative di finanziamento, easyJet prevede di aver generato una liquidità aggiuntiva totale di circa £ 2,0 miliardi.


 

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