Air Bridges dal Regno Unito
I ponti aerei “Air Bridges” possono essere uno strumento utile per evitare in specifici casi le restrizioni di quarantena poste sui viaggi internazionali, come nel caso del Regno Unito.
Anche se la Commissione Europea ha espressamente indicato di evitare discriminazioni e quindi non accoglierebbe volentieri eventuali accordi tra un paese membro ed in questo specifico caso il regno Unito, tali accordi potrebbero consentire al turismo del Regno unito di accedere in un paese Europeo senza che al ritorno in UK sia richiesta la quarantena.
Senza tali accordo il regno Unito rischia di rimanere isolato ancora almeno per un altro mese, impedendo di fatto ai vettori che operano in aeroporti britannici di tornare ad operare per ora voli regolari verso destinazioni europee, la stagione estiva è la più profittevole.
Quindi in un evidente contraddizione il Regno Unito da una parte impone l’autoisolamento per chi entra nel Regno, escludendo per ovvie ragioni di necessità alcune categorie, come ad esempio autotrasportatori e medici, dall’altra valuta la possibilità di aprire diversi ponti aerei per creare una scappatoia nella nuova regola di quarantena che entrerà in vigore l’8 giugno.
Non si spiega se non nella cattiva gestione del governo di Boris Johnson della pandemia nel Regno Unito, non ancora del tutto sotto controllo, i contatti del governo con alcuni paesi non solo europei tra cui gli Stati Uniti ancora nel pieno dell’epidemia e paesi europei come Francia, Germania, Italia e il Portogallo.
Stati che fino al giorno prima erano considerati ad esclusione della Francia ad alto rischio, con il presidente francese Macron e Boris Johnson aveva inizialmente concordato, per evidenti interessi del Regno Unito di non applicare la quarantena reciproca, mentre voleva farlo per gli altri paesi europei, ora che la situazione epidemiologica non è cambiata rispetto a quando fu fatto quell’accordo poi saltato gli stessi stati considerati a rischio non lo sono più, il Regno Unito cerca di correre ai ripari senza però ammettere l’errore della quarantena, proprio mentre l’industria del turismo inglese e anche quella del trasporto aerei, lancia un allarme e chiede aiuto.
Nella lista manca la Spagna, ma sono tutte le destinazioni preferite dagli inglesi per le vacanze estive.
Ma solo il Portogallo per ora sembra interessato, gli altri stati membri no, Grecia e Cipro hanno escluso i piani per consentire ai viaggiatori britannici ed anche l’Italia non ha concesso l’accesso dal Regno Unito.