Coronavirus Covid-19

L’Italia mantiene la quarantena per i paesi extra Schengen,…

Da oggi in vigore un ordinanza del ministero della salute che mantiene in vigore l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dai paesi extra Schengen.

Una misura più restrittiva rispetto a quella decisa dalla maggioranza dei paesi UE, Italia compresa, che ha individuato 14 paesi sicuri da e verso i quali è possibile da oggi muoversi liberamente, tra questi anche la Cina, ma con un ma…

L’Italia quindi adotterà da oggi un sistema simile a quello adottato all’inizio della pandemia, quando blocco tutti i voli dalla Cina, ma non impediva di fatto ai passeggeri cinesi di entrare in Italia, facendo scalo in un altro dei paesi dell’area Schengen.

Può essere considerata quindi questa una “falla”, abbiamo potuto constatare infatti come questa non abbia impedito e non impedisca di fatto un blocco, sono necessari controlli maggiori ad esempio sulle strutture alberghiere, che ricordo essere obbligate a comunicare al comune o ad altro ente, i dati di tutti gli ospiti.

I paesi che l’Europa ha inserito nella lista verde sono Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Tailandia, Tunisia e Uruguay, la Cina con solo nel caso in cui. garantirà la reciprocità all’Europa.

L’Italia potrebbe non essere l’unico Paese a prendere questa decisione, in quanto la lista europea non è vincolante, la decisione sui confini esterni è di competenza nazionale. L’elenco mirava a raggiungere un coordinamento tra i paesi dell’Unione, ovvero ad evitare l’apertura a paesi palesemente a rischio, l’Italia quindi se lo riterrà opportuno, potrà richiedere la sospensione del trattato di Schengen e ripristinare i controlli alle frontiere.

C’è chi dice che così si metterebbe a rischio la stagione turistica, ma probabilmente questi non si sono accorti che il Regno Unito non ha mai fatto parte dell’area Schengen e questo non ha di certo ostacolato il turismo, una mezz’ora in più in aeroporto per il controllo passaporto non può creare un danno, semmai tutela la salute pubblica.

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