Sir Stelios torna a porre domande a easyJet
easyGroup che da Voce all’ormai ex maggior azionista, ma pur sempre fondatore di easyJet, ha diffuso un comunicato con diverse domande al consiglio di easyJet, per cui ne chiederà risposta durante la prossima assemblea generale del 14 luglio.
Le considerazioni di Stelios avevano sollevato molte critiche anche dagli stessi dipendenti di easyJet che ora dopo l’annuncio successivo all’assemblea generale di maggio del 30% di esuberi nel personale della compagnia, si chiedono se Stelios avesse magari ragione?
Rimane il fatto che per quanto riguarda le basi inglesi e quelle tedesche di Berlino, visti i risultati scarsi del load factor in UK e il margine pessimo di Berlino, il taglio del personale delle basi di queste regioni era più che scontato e sarebbe avvenuto anche senza la crisi per efficientare il network ed i costi della compagnia, che per una società quotata non poteva più essere sostenibile.
Le domande di Stelios
Stelios si pone inizialmente una domanda “Che cosa hanno scoperto tra il 22 maggio e il 24 giugno, che non sapevano il 22 maggio, che hanno richiesto loro di raccogliere fondi? Gli amministratori nascondevano cattive notizie per convincere gli azionisti a votare per loro in modo che potessero aggrapparsi al loro posto di lavoro e all’ordine Airbus?“
Non solo la questione Airbus ma anche l’emissione di nuove azioni per un 15% del capitale per la raccolta di circa 419 milioni, decisione che non era stata comunicata all’ultima assemblea, ma solo successivamente agli azionisti.
L’emissione di nuove azioni come illustrato in questo articolo, ha dato la possibilità ad easyJet di non richiedere un ulteriore finanziamento, che metteva a rischio la società ad un downgrade del rating, che a tutti gli effetti sarebbe un ostacolo per la richiesta di nuovi finanziamenti nei prossimi mesi, il prossimo anno, come ad esempio il rinnovo del prestito in commercial paper di £ 600 milioni dalla Banca d’Inghilterra e da HM Treasury, il cosiddetto “COVID Corporate Financing Facility (CCFF)” che dovrà essere rimborsato a marzo 2021.
Molto probabilmente easyJet infatti non sarà in grado di restituire tale prestito nel 2021 e dovrà rinegoziarlo come ammesso dalla stessa easyJet “il Gruppo potrebbe aver bisogno di ottenere finanziamenti aggiuntivi per garantire che l’azienda soddisfi i propri obblighi per i prossimi 12 mesi … Si prevede che le fonti di finanziamento aggiuntivo includeranno un’estensione a marzo 2022 degli £ 600 milioni dell’attuale COVID Corporate Financing Facility (CCFF) ) finanziamenti pubblici “.
Nulla di preoccupante in sé, è abbastanza comune che alcuni prestiti vengano rinegoziati allo scadere per posticiparne il pagamento ed ora easyJet ha bisogno di liquidità per superare la crisi senza indebolirsi, affrontare il mercato e mantenere competitività, ma Stelios passando anche alla domanda successiva, si chiede come mai easyJet non abbia manifestato apertamente nell’ultima assemblea una preoccupazione maggiore e si chiede anche come mai sia stata decisa un operazione di Lease Back per 6 nuovi Airbus A320, con aggiunge nella nota easy Group, dettagli in grado di ricavare il prezzo di ogni singolo Airbus, un dato che easyJet ha sempre ritenuto sensibile e non divulgabile.
Poi pone nuovamente la questione “interessi di Airbus” chiedendosi come mai gli siano state date risposte vaghe, il motivo per cui non sia stata predisposta una commissione per indagare, nonostante i dettagli che lui stesso ha rivelato, ma per questo specifico argomento, vi invito a leggere lo statement di easy Group.
Chiede poi come mai vi siano state le dimissioni di importanti membri del consiglio (per cui lo stesso Stelios ne minacciava il licenziamento), dopo l’assemblea generale, nonostante il board aveva sottolineato l’importanza di non cambiare squadra in questa situazione di crisi mai vista prima e chiede anche dettagli in merito ad una notizia del 19 giugno 2020 riferita da Sky News che Moya Greene ha rassegnato le dimissioni o stia per dimettersi come presidente del comitato per la remunerazione di easyJet, un posto che apparentemente ha ricoperto per meno di un anno, un informazione che al momento non è stata diffusa da easyJet al mercato e non ancora confermata.