Ungheria chiude le frontiere, Wizz la più colpita
L’Ungheria ha deciso dal 1 settembre di chiudere le proprie frontiera, nonostante il paese sia all’interno dell’area Schengen, se esiste una grave minaccia all’ordine pubblico o alla sicurezza interna, può unilateralmente prendere questa decisione.
Nella seconda ondata, con l’arrivo dell’autunno e la conclusione della parentesi estiva, mentre la Commissione Europea invita tutti i paesi membri a non chiudere le frontiere, tutti i paesi si stanno muovendo non sempre in maniera coordinata con nuove restrizioni, chiusura di frontiere e quarantene obbligatorie.
Wizz Air, sarà la compagnia aerea che più verrà colpita per questo specifico caso, la sua sede e la sua base operativa è a Budapest in Ungheria, da dove partono gran parte delle sue rotte, che dovrà drasticamente ridurre, come conferma in una nota la compagnia.
I confini verranno chiusi per gli stranieri dal 1 settembre per frenare l’aumento dei contagi, mentre gli ungheresi che tornano dall’estero dovranno mettersi in quarantena.
32 voli a settimana tra il 7 e il 30 settembre, rispetto ai circa 126 voli nel periodo 1-6 settembre.
Varadì aveva avvertito la scorsa settimana che il recupero della capacità del settore aereo ed in particolare di Wizz Air la prima a partire e attualmente il vettore ad aver ripristinato la maggior capacità, potrebbe bloccarsi a causa degli avvisi e delle restrizioni COVID-19 che ostacolano i viaggi in tutta Europa, ma Wizz potrà continuare senza alcun problema ad operare le altre rotte europee dalle altre basi sparse in Europa, sempre che non vi siano ulteriori restrizioni.
Regole dell’area Schengen
Secondo le attuali regole dell’area Schengen, gli stati membri possono introdurre controlli alle frontiere per un tempo limitato se esiste una grave minaccia all’ordine pubblico o alla sicurezza interna. I paesi devono notificare la Commissione europea e il Parlamento nel caso in cui decidano di chiudere le frontiere.
La Commissione attualmente tiene sotto controllo le misure nazionali che limitano la libera circolazione introdotte dai paesi europei per frenare la pandemia.