Riassegnare “a tempo” gli slot che non verranno utilizzati
Una deroga ponderata con regole precise per riassegnare anche solo per un periodo ben preciso slot, che un operatore non intende utilizzare per la stagione invernale, è fondamentale per ripristinare una serie di collegamenti che altrimenti non verranno operati per l’intera stagione, o solo parzialmente, con un disservizio importante per i passeggeri e un danno per l’intero settore.
Una deroga assoluta come quella in scadenza il 28 ottobre con un protezionismo assolutamente non coerente verso vettori che pur non volendo operare frequenze o rotte non intendono lasciare spazio a vettori, che hanno la necessità di slot per poterlo fare, riattivando capacità che altrimenti verrebbe persa, non è accettabile.
L’accordo tra ACI EUROPE, A4E, Airlines International Representation in Europe (AIRE), IATA e European Association of Slot Coordinators (EUACA) va proprio verso questa direzione.
In Italia per rimanere nel nostro paese, abbiamo esempi lampanti di quanto la lentezza di alcuni vettori rispetto ad altri nel riattivare frequenze o tratte, o la decisione anche se non comunicata di non volerle intenzionalmente operare per tutta la stagione invernale, o semplicemente non voler lasciare bande orarie, per diversi motivi, sta creando negli aeroporti italiani una situazione critica con una ripartenza lenta o impossibile.
E’ indispensabile quindi che tutti i vettori europei vengano obbligati a redigere un piano chiaro su cosa intendano fare degli slot in loro possesso, per permettere di poter riassegnare, anche solo temporaneamente le bande orarie che non intendono operare.
E’ altresì necessario che non venga concesso ai vettori aerei di operare voli fantasma o frequenze “sporadiche” al solo fine di non dare spazio ad altri vettori.
Tali condizioni non devono essere viste solo come una “punizione” ma come una “corretta ed efficiente” gestione degli slot, che può anche aprire una nuova fase per l’assegnazione, anche a tempo delle bande orarie ed essere un incentivo ai vettori di rispondere con più prontezza alla crisi, riattivando senza indugio rotte che hanno chiaramente una domanda sufficiente per poter essere operate, come per esempio le rotte dal nord al sud Italia, ricordo a tutti che non esiste solo Malpensa, ma anche Venezia ad esempio.
I diritti delle compagnie aeree che possiedono gli slot, non devono ovviamente essere eliminati, ma al contempo una situazione come questa che stiamo affrontando richiede azioni forti e concrete, anche in deroga, per ottimizzare l’uso degli slot, ripristinando la maggior capacità possibile, non potendo accettare i “capricci” di un vettore o la cattiva gestione o qualsiasi altro motivo non chiaramente legato a restrizioni operative o governative.