Una nuova speranza per Flybe
Flybe era il più grande vettore regionale in UK per numero di voli domestici, dopo lo stop a marzo di tutti i voli, ora Cyrus Capital Partners, sembra voler tentare di riportarla in volo.
Secondo SkyNEWS, Cyrus, sarebbe in trattative con gli amministratori su un’offerta per salvare il vettore britannico.
Cyrus Capital entrò in Flybe a marzo del 2018 per mezzo del consorzio Connect Airways, di cui ne faceva parte insieme a Virgin Atlantic e Stobart Group, che acquisto’ il vettore.
A gennaio 2020 il vettore entrò nuovamente in crisi, Connect Airways non inietto nel vettore la liquidità necessaria per dare respiro a Flybe.
Il governo inglese, che solitamente non e’ mai intervenuto nel salvataggio di vettori aerei in UK, intervenne in questo caso prontamente con alcune misure che potevano aiutare Flybe.
Il primo ministro Boris Johnson dichiarò in un’intervista alla BBC di comprendere “l’importanza di Flybe nel fornire connettività in tutto il Regno Unito“, riconoscendo al le carenze delle infrastrutture di trasporto in alcune parti del paese.
Grant Shapps, Segretario di Stato per i trasporti, firmo’ il provvedimento contenente le “misure di aiuto”, e difese la decisione presa dal governo che fu criticata aspramente dagli altri vettori inglesi.
il 5 marzo 2020 il vettore gia’ in forte crisi finanziaria fu costretta a sospendere tutti i voli per il crollo delle prenotazioni dovute all’inizio della pandemia, lasciando a terra tutti gli aerei, oltre 2.300 dipendenti coinvolti.
Flybe entrò quindi in amministrazione controllata, senza alcun tipo di speranza, o per lo meno nessuno si immaginava che Flybe potesse avere un furo ed oggi forse si riapre un piccolo spiraglio di speranza per un vettore strategico per connettere piccoli aeroporti di città inglesi, altrimenti quasi isolate.
Secondo SkyNEWS Cyrus vorrebbe quindi rilanciare Flybe, ridimensionandola, più piccola, il prossimo anno, tutto dipenderà dalla ripresa della domanda di passeggeri e dalla rimozione delle misure di quarantena legate al coronavirus.