18 ottobre 1995, easyJet inizia la sua avventura
Esattamente 25 anni fà iniziò ad “esistere” easyJet, un idea del suo fondatore Stelios Haji-Ioannou, che seduto ad un tavolino in un bar di Londra, si inventò il marchio easy e che poco dopo avrebbe visto nascere il suo primo brand, easyJet.
Doveva inizialmente chiamarsi Stelair, ma l’idea del marchio easy, ora un gruppo con oltre 60 brand in diversi settori, portò Stelios a chiamarla come si chiama oggi e a scegliere non un colore a caso, ma il Pantone 021c – o come è ormai noto, easy orange.
Planet Hollywood
Il 18 ottobre 1995 Stelios svelo’ per la prima volta alla stampa easyJet, al Planet Hollywood a Leicester Square di Londra.
L’idea di Stelios fu’ vista con molto scetticismo dalla stampa, easyJet è stata la prima al mondo a escludere completamente le agenzie di viaggio e a vendere i biglietti direttamente al cliente finale, ispirato dal modo in cui l’allora pionieristica assicurazione Direct Line aveva escluso i broker assicurativi, utilizzando il telefono e un telefono rosso nella sua pubblicità, quindi ha deciso di dipingere il numero di telefono sul lato dell’aereo, numero che sarebbe diventato il primo canale di vendita di easyJet.
Stelios scelse di non utilizzate un numero verde, troppo costoso, quindi scelse un numero locale con il prefisso di Luton, il centralino nella easyLand, easyWay a Luton.
Non un numero a caso ma il 445566, che acquistò da una compagnia locale di minibus, attratto dal 44-55-66 perché cresce come un aereo che decolla e sale in quota.
Ed il prezzo dei biglietti? Tariffe a partire da £ 29 solo andata, ovvero “il prezzo di un paio di jeans! “.
La divisa ? Italiana … una polo arancione, acquistata in un negozio Benetton a Milton Keynes, nel retro fece ricamare il logo bianco di easy e easyJet.
Il primo volo
Il primo volo meno di un mese dopo, il 10 novembre 1995, da Londra Luton a Glasgow. E’ sempre stata Luton, la sede di easyJet e lo è ancora, easyLand, easyWay, Luton Airport.
La flotta
I primi aerei della flotta erano due Boeing 737-200 presi in leasing dalla GB Airways, che facevano servizio da Londra Luton a Glasgow e ad Edimburgo.
Nell’ottobre 2002, easyJet annuncia la volontà di iniziare una transizione verso una flotta totalmente Airbus, con un ordine di 120 A319, il primo dei quali consegnato nell’autunno del 2003.
Oggi easyJet ha oltre 300 aerei, con un piano di riduzione della flotta, a causa della crisi di coronavirus.
La Pandemia
La pandemia di Coronavirus ha purtroppo aperto una crisi mondiale del settore, easyJet ovviamente è stata anch’essa coinvolta e al momento sembra essere quella più debole, ma prima della crisi era la terza compagnia low cost più grande al mondo, dopo Southwest Airlines e Ryanair.
Un anno che doveva essere di festa ed invece vede easyJet impegnata in uno sforzo senza precedenti per salvaguardare la liquidità e ridurre al minimo il cash burn, con decisioni anche difficili e dolorose, come la chiusura di alcune basi nel Regno Unito, il ridimensionamento del mercato tedesco e la chiusura temporanea delle basi italiane di Venezia e Napoli, programmando una capacità che arriverà al massimo al 25% questo inverno, rispetto a quanto pianificato pre-pandemia.
Un duro colpo, le altre compagnie aeree non sono rimaste a guardare ed in particolare in Italia, dove dalla scorsa estate è anche arrivata Wizz Air nel mercato domestico, sia Ryanair che Volotea, approfittano degli spazi lasciati vuoti da easyJet, per soddisfare una domanda che seppur molto bassa è ancora presente.
Il futuro
Ora in questa difficilissima fase, il mio augurio più grande, non solo perchè parte del mio cuore è arancio, è quello che easyJet, quando riusciremo a tornare alla normalità, torni ad essere forte e capace di tornare ad essere un valido competitor nel settore dell’aviazione, dove la concorrenza e una sana competizione è assolutamente indispensabile ed easyJet era e rimane un attore fondamentale.
Mi auguro però che easyJet, faccia tesoro di questa fase, che metta in discussione alcuni aspetti del suo modello di business e della sua struttura organizzativa, aumentando la resilienza, efficientando ogni settore aziendale, rispondendo più prontamente alla domanda e a nuove occasioni che sempre il mercato dell’aviazione offre.
easyJet dovrà evitare di ripetere gli stessi errori del suo recente passato, con la coscienza che il settore aereo sta per iniziare una nuova fase.