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easyJet, Johan Lundgren: “non c’è certezza”

Johan Lundgren CEO di easyJet non ha nascosto che al momento, non è possibile escludere ulteriori esuberi e avverte che i vettori che hanno ottenuto aiuti di stato potrebbero utilizzarli per “accaparrarsi quote di mercato”.

Probabile quindi che gli aiuti di stato, per i quali Lundgren non è contrario, potrebbero ledere alla concorrenza.

In un intervista al BER, il nuovo aeroporto di Berlino, inaugurato ieri, oggi è stata proprio easyJet ad effettuare il primo volo commerciale, Johan rinnova l’invito al governo britannico a rafforzare il sostegno alle compagnie aeree del Regno Unito, che stanno affrontando una “lotta per la sopravvivenza” a causa della pandemia di coronavirus.

L’industria del trasporto aereo sta affrontando secondo il CEO di easyJet una pressione finanziaria tale che va ben oltre le capacità del settore, “miliardi di euro sono stati investiti in una serie di nostri concorrenti“, nel Regno Unito anche easyJet ha avuto accesso a 600 milioni di sterline dal Covid Corporate Financing Facility (CCFF) della Banca di Inghilterra, in commercial paper che dovrà rimborsare il prossimo anno, non un vero e proprio aiuto di stato però, ma non basta avverte Lundgren.

Non sono contrario agli aiuti di Stato, perché penso che (la pandemia) sia andata ben oltre ciò che ci si può aspettare da affrontare, ma quello che mi preoccupa è che (il denaro) viene distribuito in modo così diseguale, e inoltre, qual è la certezza che parte di questo denaro verrà rimborsato? Verrà utilizzato dalle compagnie aeree per cercare di conquistare quote di mercato? Sarà utilizzato in un modo effettivamente anticoncorrenziale?

“Non va bene per nessuno, per nessuno.”

easyJet prevede di cancellare la maggior parte dei voli in arrivo e partenza dal Regno Unito da giovedì con il nuovo lockdown e non è escluso che dovrà farlo anche per altre nazioni europee, diverse nazioni stanno o hanno già attuato nuovamente lockdown più o meno rigidi ed anche l’Italia nei prossimi giorni in un nuovo DPCM deciderà nuove restrizioni.

Di una cosa è certo, la gente è stufa e vuole tornare a viaggiare, lo dimostrano le vendite “alle stelle” dei voli verso le Canarie, non appena le isole sono uscite dalla lista dei paesi ad alto rischio ed è consentito quindi il rientro nel Regno Unito senza l’obbligo di quarantena.

Johan Lundgren durante il volo inaugurale easyJet al Berlino Brandeburgo BER il 31 ottobre 2020 partito da Berlino Tegel TXL

E il prossimo futuro?Quando arriverà il recupero, penso che sarà un forte recupero che durerà per un po ‘di tempo perché le persone sono stufe. Ci saranno molte decisioni difficili che dobbiamo prendere in futuro che avranno un impatto su tutto. Ma sono determinato a farcela e poi uscirne in modo più forte.”

Ma nel frattempo le incognite restano ed anche la IATA ha avvertito che le compagnie aeree di questo passo non potranno evitare nuovi tagli di posto di lavoro e Johan Lunfgren ad una domanda specifica in merito alla probabilità che succeda in easyJet ha risposto: “Questo è qualcosa che dobbiamo continuare a monitorare. Non c’è certezza.

Johan è stato onesto, in una situazione ormai chiara su alcuni aspetti, ovvero sulle ricadute non solo in termini occupazionali della crisi nel settore aereo, non solo i vettori, ma in tutto l’indotto e sui bilanci delle compagnie che devono prima di tutto salvarsi dalla bancarotta per poter salvare migliaia di posti di lavoro.

Così come è chiara sugli aspetti appena citati, è altrettanto assulatemente imprevedibile sugli sviluppi di questa pandemia, che finirà tra qualche mese, forse più, con il vaccino, ma i prossimi mesi almeno fino alla prossima estate saranno molto … molto difficili anche per il settore aereo e per l’industria del turismo.

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