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Un piano europeo per i test rapidi in aeroporto
Durante la videoconferenza tra i leader europei e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, si è anche parlato di come impedire che i confini schengen si richiudano nuovamente.
La soluzione è un piano che dovrà essere messo a punto entro novembre che preveda l’uso del test rapido in aeroporto per tutti i paesi membri.
Come prima cosa bisogna “tenere sotto controllo il virus e questo viene sottoposto a numerosi test. Quindi abbiamo convenuto che abbiamo bisogno di una rapida convalida a livello dell’UE dei nuovi test, e questo si riferisce principalmente ai test rapidi dell’antigene attualmente in fase di sviluppo. Certamente hanno un ruolo importante da svolgere. Abbiamo il test PCR e abbiamo i nuovi test rapidi dell’antigene. Lavoreremo sulla convalida a livello dell’UE, perché questo ci consentirà di descrivere l’impostazione ottimale per le diverse forme di test e ci consentirà un riconoscimento reciproco dei risultati dei test in tutta l’Unione europea. […]” ha dichiarato Ursula von der Leyen.
Il “riconoscimento reciproco dei risultati dei test in tutta l’Unione europea” sarà fondamentale per uniformare le restrizioni di viaggio e permettere ai cittadini dell’unione di spostarsi tra i paesi membri senza la chiusura delle frontiere.
Mentre gli stati membri si sono impegnati durante la videoconferenza a stilare un piano di azione già nei prossimi giorni, si lavorerà parallelamente per arrivare a “una rapida convalida a livello dell’UE dei nuovi test“.
Ursula ha esortato i paesi membri a collaborare per una soluzione comune e ad incentivare il tracciamento con le diverse APP dei vari paesi, in Italia Immuni e l’interoperabilità delle diverse APP per consentire il tracciamento anche all’estero, entro metà novembre. attraverso l’European Federation Gateway service.
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La Commissione sta inoltre intensificando gli sforzi per ottenere potenziali vaccini contro il nuovo coronavirus, tra cui quelli sviluppati da AstraZeneca, Sanofi e Johnson & Johnson ed è in trattative con altre tre società farmaceutiche che stanno sviluppando il vaccino: Moderna, CureVac e una partnership di Pfizer e BionTech e Novavax1.
1 Reuters ha riferito a settembre che l’UE era anche in trattative preliminari con Novavax.