La geniale idea della CCC francese
La Convention Citoyenne pour le Climat ha pensato ad una genialissima idea per rilanciare il turismo e il trasporto aereo, udite udite, un aumento della famosa e tanto discussa eco-tassa sul trasporto aereo.
Se da una parte infatti, il governo francese ha autorizzato miliardi di aiuti ad Air France, importi che sembrerebbero insufficienti e la compagnia di bandiera si appresta a chiedere un ulteriore finanziamento, a gennaio 2021 il parlamento discuterà un aumento degli importi.
L’idea è della Convention Citoyenne pour le Climat (CCC), un organizzazione creata dalla presidenza Macron che si è riunita nel settembre 2020 per delineare una serie di misure ecologiche per il settore dell’aviazione.
Io se fossi in loro dedicherei il mio tempo a cercare di salvare il settore e non a tassarlo, un settore in ginocchio non può essere ancora una volta ostacolato in una visione del tutto non realistica della situazione attuale delle tecnologie utilizzate in aviazione per la riduzione delle emissioni, se preferiscono il treno o la bicicletta, sono liberissimi di utilizzarli, ma sarebbe il caso che dedichino il loro tempo a qualcosa di più utile, ovviamente in democrazia non puoi non discuterne, ma il parlamento potrebbe utilizzare meglio il loro tempo, cosa ne dite?
Attualmente ai voli domestici e all’interno dell’Unione in partenza dalla Francia vengono applicata una eco-tassa di € 1,50 sui biglietti in classe economica e 9 € sui biglietti in business class, mentre sale a 18 € per i biglietti in business class al di fuori dell’Unione Europea.
La Convention Citoyenne pour le Climat ha suggerito tariffe molto più alte, per le tariffe economy: 30 € per voli inferiori a 2.000 km. € 60 euro per tratte superiori a 2.000 km; per le tariffe business € 180 per voli inferiori a 2.000 km e € 400 a biglietto per voli superiori a 2.000 km.
Se riscossa, l’imposta aumenterebbe annualmente € 4,2 miliardi di tasse.
Ma non si sono fermati qui, hanno avuto altre brillanti idee, come il divieto di costruzione di nuovi aeroporti (che potrebbe essere condivisibile) e il divieto di ampliamento di quelli esistenti, oltre che vietare i voli domestici di durata inferiore a quattro ore, nel caso in cui esista un alternativa a basse emissioni di carbonio entro il 2025 e unica idea sensata, il sostegno allo sviluppo dei biocarburanti.
-14/15% di passeggeri; 150.000 posti di lavoro persi; -5/6 miliardi di PIL
La direzione generale dell’aviazione civile (DGAC) francese ha rilevato che le misure proposte ridurranno le emissioni di 3,5 milioni di tonnellate all’anno, il che equivale a meno dell’uno per cento delle emissioni totali della Francia e ha stimato che la tassa ridurrebbe il numero di viaggiatori aerei del 14-19%, causerebbe 150.000 perdite di posti di lavoro e costerebbe all’economia francese 5-6 miliardi di euro di PIL perso.
Le reazioni
Secondo il quotidiano Le Monde, il ministro dei Trasporti francese Jean-Baptise Djebbari ha affermato che le misure avrebbero un impatto disastroso sull’industria e che “non dovremmo viaggiare di meno, ma fare in modo che i viaggi aerei producano meno emissioni e siano meno inquinanti“.
Alexandre de Juniac, CEO e Direttore generale della IATA, ha commentato:
“Questa proposta non può essere presa sul serio. Non è il momento di aggiungere 6 miliardi di euro e 150.000 posti di lavoro persi alla distruzione economica già portata dal Covid-19 al settore dell’aviazione francese. E eliminerà del tutto i 160.000 posti di lavoro che il governo sta cercando di creare con 100 miliardi di euro nel suo piano di rilancio economico. In questo momento di crisi abbiamo bisogno di politiche coerenti che salveranno posti di lavoro, non di politiche che li distruggeranno “.
IATA è anche preoccupata che un approccio unilaterale alla riduzione delle emissioni del trasporto aereo possa compromettere i progressi già compiuti a livello globale. De Juniac ha aggiunto: “Se la Francia imponesse questa debilitante tassa nazionale unilaterale potrebbe mettere a repentaglio il CORSIA1, un programma internazionale che mitigherà un miliardo di tonnellate di emissioni di carbonio. L’impatto ambientale netto della proposta CCC sarà orrendo se così facendo si offre ai grandi emettitori o alle nazioni in via di sviluppo una scusa per non sostenere CORSIA1 “.
1 CORSIA, the Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation (IATA)
Nella foto copertina Jean-Baptise Djebbari. ministro dei trasporti francese (2020).