Michael O'Leary CEO Ryanair Brexit

IAG a rischio in caso di Hard-BREXIT?

Michael O’Leary durante l’intervista organizzata da EUROCONTROL lunedì è andato davvero a ruota libera, senza peli sulla lingua, a modo suo, lanciando frecciatine ma con la solita schiettezza che lo contraddistingue ed ha parlato anche di IAG e Brexit.

Ma non solo di IAG e Brexit, perché come vedremo in un prossimo articolo anche di slot e di quanto le compagnie aeree in difficoltà, si stiano aggrappando agli slot per impedire alle low cost di crescere, con la conseguenza di minore concorrenza e prezzi più alti.

Dal 1 gennaio 2020, forse oggi a Bruxelles si porrà la parola fine alla questione, è infatti previsto un incontro tra la presidente della Commissione Europea Ursuna VonDerLien ed il premier inglese Jonson, ma nulla è dato per scontato, il Regno Unito uscirà definitivamente dalla Unione Europea diventando per noi un paese “extracomunitario“, immaginare gli inglesi “extracomunitari” rattrista tutti.

Ma questo avrà degli effetti negativi non solo sul PIL Britannico, l’economia europea che ha subito un contraccolpo maggiore durante la crisi COVID, ma potrà averne anche su IAG e British Airways.

Michael O’Leary pensa che IAG sarà quasi sicuramente costretta a cedere la proprietà di British Airways dal 1 ° gennaio, e non ha escluso lo “sgretolamento” del gruppo, che controlla Iberia, Aer Lingus e Vueling, compagnie europee, a differenza di British Airways che diventerà “extra UE“.

O’Leary ha richiesto a gran voce che i paesi UE facciano rispettare rigorosamente le norme UE che prevedono che un vettore non UE ovvero con la maggioranza delle azioni in mano a azionisti non UE abbiano una serie di limitazioni come ad esempio la possibilità di non poter operare voli tra aeroporti all’interno dell’UE.

IAG a ottobre in una comunicazione agli investitori, ha confermato che la percentuale di azionisti non UE in IAG era del 39,5% a gennaio, ma ha rifiutato di rivelare la percentuale di azionisti britannici o di fornire una cifra più recente, ovvero non sappiamo a dicembre 2020 la percentuale di azionisti non UE.

Non vedo come IAG potrebbe sopravvivere come proprietario di BA dopo la Brexit, Penso che ci sarà probabilmente una rottura del gruppo IAG, o BA dovrà lasciare il gruppo IAG“, ha detto il CEO di Ryanair, la situazione di IAG è infatti un pò più complessa di come si potrebbe credere, l’azionista di maggioranza di IAG è Garanair, una società collegata a El Corte Inglés, una società spagnola, ma c’è un problema Garanair ha diritti politici, ma non economici, una situazione che Bruxelles considera insufficiente poiché Qatar Airways è il principale azionista di IAG.

UE-UK non ancora raggiunto un accordo per la continuazione dei voli in caso di Hard Brexit dal 1 gennaio.

Anche il segretario ai Trasporti del Regno Unito, Grant Shapps, è preoccupato e alla convention ABTA ha rivelando che la Gran Bretagna non ha ancora raggiunto un accordo con l’Unione Europea che consenta la continuazione dei voli dal 1 ° gennaio.

Non è chiaro quindi in base alla considerazione fatta dalla Commissione Europea, se sarà sufficiente la ristrutturazione del consiglio di amministrazione di IAG, nell’ipotetico caso in cui Unione Europea e Gran Bretagna non chiudessero un accordo con Brexit. 

In caso di hard Brexit, IAG ha garantito che convocherà un’assemblea straordinaria per gli azionisti per apportare modifiche allo statuto con l’obiettivo che il consiglio sia composto principalmente da azionisti europei.

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