Scozia: “Siamo europei”
“abbiamo fatto parte della famiglia dell’Unione europea per quasi 50 anni. Non volevamo andarcene e speriamo di unirci di nuovo a voi al più presto come soci alla pari, per affrontare insieme le opportunità e le sfide che ci prospetta il futuro.“
Un Regno Unito sempre più “diviso“, in Scozia nel referendum per la Brexit vinse il no e la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon farà di tutto nel rispetto della legalità per ottenere l’indipendenza.
Il primo ministro scozzese, in un articolo scritto di suo pugno sul Corriere della Sera, lo rivendica ed annuncia che la Scozia è pronta a richiedere nuovamente un referendum per la sua indipendenza.
L’Europa è favorevole ad un rientro della Scozia in UE, il saluto sul palazzo dell’Unione Europea (foto copertina) ne è un chiaro segnalo.
“La crisi del Covid-19 ci ha ricordato, come mai prima d’ora, la nostra comune umanità, in un momento nel quale i Paesi in tutto il mondo stanno affrontando la stessa enorme sfida, ossia quella di proteggere le persone. La messa a punto dei vaccini – uno straordinario progetto di collaborazione internazionale – ci lascia intravedere giorni migliori all’orizzonte. E proprio adesso che stiamo avviando la ripresa delle nostre economie e delle nostre società, questo stesso spirito collettivo è più importante che mai. Sfortunatamente noi in Scozia ci troviamo al contempo a fare i conti con una brusca fine guidata da valori ben diversi: la Brexit“
“I valori fondanti dell’Unione Europea, la dignità della persona umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, sono i valori della Scozia” scrive il primo ministro scozzese, ricordando poi i molti benefici che la Scozia ha goduto grazie al mercato unico e dalla libera circolazione ma non solo.
“Oltre 230.000 cittadini europei sono venuti in Scozia e ne hanno fatto la loro casa. Sono parte di ciò che siamo, sono nostri amici, la nostra famiglia e vogliamo con tutto il cuore che restino.” ha scritto Nicola Sturgeon, confermando il fortissimo legame non solo della Scozia con l’Europa ma degli scozzesi con i cittadini europei.
Il primo ministro sottolinea anche come la Scozia abbia dato il suo contributo in Europa e quanto abbia ancora da offrire.
Nicola Sturgeon ancora non si spiega il motivo per cui il governo del Regno Unito ha voluto a tutti i costi “una relazione più distante” con l’Europa, la Scozia aveva proposto un compromesso, l’uscita dalla UE, ma la permanenza nel Mercato Unico europeo, proposta che non è stata accolta dal governo di Boris Johnson e che ora avrà ripercussioni pesanti sull’economia scozzese, a confermarlo non solo la Sturgeon, ma anche un rapporto del governo scozzese.
“Adesso ci troviamo ad affrontare una Brexit «dura» contro la nostra volontà, nel peggior momento possibile e nel bel mezzo di una pandemia e di una recessione economica. Ciò creerà disagi nel breve termine e la creazione di nuove barriere a lungo termine. Il nostro popolo sarà meno tutelato e il diritto di studiare, lavorare e vivere altrove in Europa sarà soggetto a restrizioni. In questo senso ricordiamo la perdita del progetto Erasmus, che ogni anno vedeva oltre 2.000 studenti, lavoratori e apprendisti scozzesi usufruire del piano.“
Il risultato non poteva essere quindi che una sempre più crescente voglia di non essere più parte del “Regno Unito”, il popolo scozzese ha sempre manifestato le sue differenze con gli altri cittadini del regno, differenze evidenti in effetti confermate da Nicola Sturgeon: “Il Regno Unito è formato dall’unione volontaria di nazioni, dove la Scozia ha un proprio ordinamento giuridico e scolastico a sé stante, nonché un governo e un parlamento che si occupano di un ampio spettro di affari interni, come la sanità e l’ambiente, ma – come la Brexit ha messo chiaramente in luce – non di questioni come gli affari internazionali ed europei.“
Nicola Sturgeon smorza qualsiasi tipo di polemica, ma soprattutto ci tiene a sottolineare come non si stia parlando di separatismo ma piuttosto del “diritto del popolo di decidere la forma di governo che meglio si adatta alle proprie esigenze. Alla luce della minaccia posta dalla Brexit all’internazionalismo, all’ethos europeo sostenuto da moltissime persone in Scozia, tale diritto è adesso più importante che mai.”
Il Regno Unito non si è mai trovato a suo agio con l’Europa, ma come ha giustamente precisato il primo ministro scozzese, la Scozia non ha potuto dire la sua, non ha potuto avere un ruolo nelle decisioni internazionali, che hanno coinvolto anche la Scozia.
La posizione scozzese è ben distante da quella dell’Inghilterra, regno la cui capitale è Londra, dove invece il sentimento anti europeo è sempre stato forte ed ha portato alla vittoria del si al referendum sulla Brexit.
“Per troppo tempo i governi del Regno Unito che si sono succeduti hanno portato la Scozia nella direzione sbagliata, raggiungendo l’apice con la Brexit e con l’introduzione di normative che hanno minacciato la violazione di leggi internazionali e che tuttora insidiano il Parlamento scozzese.” non si risparmia Nicola Sturgeon, non usa mezzi termini e dimostra ancora una volta che la Scozia non smetterà di lottare nell’ambito della legalità per ottenere la sua indipendenza e rientrare in Europa, che per la Scozia è casa, “abbiamo fatto parte della famiglia dell’Unione europea per quasi 50 anni. Non volevamo andarcene e speriamo di unirci di nuovo a voi al più presto come soci alla pari, per affrontare insieme le opportunità e le sfide che ci prospetta il futuro.“
Approfondimento
Uno studio del governo scozzese, mette in luce quali sono i vantaggi del rientro in UE per la Scozia e l’impatto negativo della Brexit non solo sull’economia scozzese.
“L’impatto del dannoso accordo Brexit del governo britannico sulla popolazione e sull’economia della Scozia è rivelato dall’analisi del governo scozzese.” si legge nella nota stampa che introduce l’analisi.