easyJet, dettagli disposizioni per azionisti non UE
Spunta l’opzione “obbligo di vendita” nel caso in cui la maggioranza delle azioni di easyjet rimanga per un “periodo prolungato” in mano a soggetti non UE.
Lo ha comunicato oggi easyJet, confermando che al 1 gennaio 2021 il 52,65% e’ nel portafoglio dei “soggetti rilevanti” ovvero non UE.
Il Consiglio di amministrazione del vettore ha fissato un Massimo Consentito di Azioni Rilevanti del 49,5%.
Al 1 ° gennaio 2021, il livello di partecipazione della Società da parte di soggetti UE è del 47,35% e il livello di partecipazione da parte di Soggetti Rilevanti è del 52,65%.
Il consiglio rileva inoltre che l’accordo di commercio e cooperazione UE-Regno Unito non concede una deroga o un alleggerimento per i vettori dell’UE dai requisiti di proprietà e controllo dell’UE.
In effetti l’accordo prevede che entro la fine del 2021 una commissione composta da membri UE e UK, come previsto dall’ Articolo AIRTRN.9, discuterà di una eventuale modifica del REGOLAMENTO (CE) N. 1008/2008 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 24 settembre 2008 recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella Comunità, in particolare “le opzioni per la liberalizzazione reciproca della proprietà e del controllo dei rispettivi vettori aerei”
Per il momento l’unica azione che verrà attivata del piano di emergenza e’ sui diritti di voto degli azionisti non UE, ovvero “extracomunitari”, parte di questi verrà sospesa per fare in modo che la maggioranza dei diritti di voto sia di azionisti UE
Spunta un azione “limite” che verrà attivata qualora “la proprietà da parte dei Soggetti Rilevanti continua a superare il Massimo Consentito per un periodo prolungato”, easyJet PLC, si riserva in questo caso, il diritto di attivare le disposizioni esistenti del proprio Statuto, che consentono alla Società di obbligare le Persone Rilevanti a vendere le loro quote ai cittadini dell’UE.