Il Boeing B717 di Volotea, mancherà a molti
Devo ammettere che non avrei mai pensato che il Boeing B717 di Volotea potesse attirare così tanto l’attenzione, ma con il suo predecessore, il McDonnell Douglas MD80, è un aereo che ha avuto un ruolo importante nella storia dell’aviazione.
Ed ai suoi ex piloti mancherà davvero tanto, alcuni di loro mi hanno anche contattato per raccontarmi le loro esperienze ma soprattutto le “sorprendenti” caratteristiche del B717, che lo rendono unico nel suo genere.
Lorenzo è un pilota che ha volato con i B717 di Volotea dal 2013 al 2017, per poi passare al B737 di Norwegian.
Il B717 è stato il suo primo aereo, Lorenzo, triste come moltissimi altri suoi colleghi commenta: “ci aspettano anni di varietà aeronautica un pò noisa“, ho pensato subito che in effetti in volo, ci saranno principalmente B737 e le diverse versioni della famiglia Airbus A320 (A319, A320 e l’A321 nelle sue versioni anche XLR), senza dimenticare quello che per me assomiglia ad un astronave (per gli inerni) l’Airbus A220.
Lorenzo descrive il B717: “era di oggi però fatto l’altro ieri, per rendere l’idea dell’unicità del velivolo che era“
“Mi vien da piangere” continua Lorenzo ” non puoi capire quanto avanzati sono i motori che ha il 717! Sono all’avanguardia anche oggi, per via di una speciale tecnica di costruzione della turbina che consente alla camera di combustione di bruciare carburante a temperature più alte di un motore a getto convenzionale, riducendo di molto l’emissione di idrocarburi non bruciati (UHC)”.
I motivi per cui ha smesso di volare non sono certo la scarsa efficienza o per le emissioni, “Ci sono altri motivi per cui ha finito di volare“.
Il B717 è fuori produzione da anni, i pezzi di ricambio sono sempre più costosi e usato rettificato, la capienza e l’autonomia sono altri due fattori importanti che hanno motivato il cambio di flotta e l’uscita di scena del 717 non solo per Volotea.
Il B717 ha 125 posti, gli Airbus A319 poco più di 150, l’Airbus A320 (il primo entrerà in flotta a breve) 180, con più autonomia e quindi nel complesso, più efficiente ed adatto per aumentare redditività e ampliare il network.
Quando nacque il DC9, poi Md80 ed altre versioni mancava un aereo con 100 posti per i voli regionali, poi arrivò il 737 di Boeing e poi arrivarono le versioni più grandi tra cui l’Md90.
In pochi sanno che Airbus per realizzare il primo aereo da trasporto passeggeri, l’A300, prese spunto dal DC10 della McDonnell Douglas (McDD) ed a sua volta McDonnell Douglas per l’MD11 da Airbus, ma Airbus marcò il passo avanzando in tecnologia, Boeing con l’acquisto della McDonnell Douglas non ha solo “fatto fuori” un competitor, ma ha acquisito l’avanzata tecnologia di McDD.
Del 717, io ho un unico ricordo da passeggero, la spinta al decollo, quella sensazione di rimanere incollati al sedile, un motivo c’è il motore e la leggerezza del 717.
Lorenzo mi spiega che i motori del 717, sono due modelli, i Rolls-Royce BR715-A1-30 che hanno una spinta di 18.500 lb, mentre i Rolls-Royce BR715-C1-30 di 21.000 lb, ecco spiegato il motivo.
La tecnologia dei motori del 717 è la stessa dei motori utilizzati nei Gulfstream 650, aerei corporate che possono volare a 47-50 mila piedi, appositamente realizzati come ha anticipato prima Lorenzo per ridurre le emissioni, che nella stratosfera a differenza della idrosfera, non reagiscono con l’acqua, la stratosfera è molto secca ed espansa e gli idrocarburi, l’azoto ed altri residui della combustione inquinano di più e permangono in atmosfera prima di essere scissi per molto più tempo.
“Una meccanica pazzesca” commenta Lorenzo che lo rende un “giocattolo per i piloti“, facile da pilotare e con delle prestazioni in termini meccanici che rendono il 717 anche più sicuro, per certi aspetti, del 737 in particolari in particolari condizioni di volo, decollo e atterraggio.
Caratteristiche tecniche e di potenza, che lo hanno sempre reso un ottimo aereo, per aeroporti con piste corte o inseriti in contesti dove atterraggio e decollo sono un pò più complicati, come ad esempio gli aeroporti di Mykonos e Santorini, ma più in generale gli aeroporti delle isole greche.
E poi c’è il Cockpit, quasi totalmente digitale, adottato prima nel MD11 e poi trasferito al 717, per alcuni aspetti può essere considerato più moderno dei vecchi 737 e paragonabile in quanto a digitale al 787.
Il Cockpit è equipaggiato con sei schermi intercambiabili a cristalli liquidi e con l’avanzato sistema informatico Honeywell VIA 2000, simile a quelli istallati su altri aerei Boeing.
E nella prossima puntata vi parlerò di lei… No… non è una semplice coda!