Il passaporto sanitario digitale danese
Il governo danese ha assicurato che tutta la popolazione sarà vaccinata entro il 25 giugno, nel frattempo inizia a lavorare per un passaporto vaccinale digitale.
Lo ha riferito il ministro delle Finanze danese Morten Bødskov durante una conferenza stampa mercoledì.
E’ ancora in una primissima fase iniziale, terminato il progetto si passerà a una gara, quello che si sa e’ che sarà un APP integrata con una piattaforma che assicuri la massima sicurezza da operazioni fraudolente.
Per lo sviluppo ci vorranno tre o quattro mesi, dovrebbe essere pronto quindi, per l’uso nel mese di maggio.
Non è stato ancora possibile ottenere una risposta su come funzionerà nella pratica il passaporto. Carsten Størner, partner associato di IBM Danimarca, dice a TV 2 che la sua azienda sta lavorando a diversi progetti che contengono un codice QR.
Il codice QR può quindi essere scansionato per vedere se la persona in questione è stata vaccinata o è risultata negativa ad un test covid recente.
La piattaforma potrà essere utilizzata sia per viaggi, concerti o per altre applicazioni per cui verrà richiesto il vaccino o la negatività.
Inizialmente, l’attenzione è rivolta ai viaggi all’estero. Già questo mese verrà realizzato un passaporto vaccinale fisico che potrà essere utilizzato per i viaggi d’affari. E anche in futuro, il viaggio è una delle cose fondamentali nel lavoro con il passaporto vaccinale.
“Possiamo beneficiare di questo passaporto per molti anni nel futuro, dove i paesi di tutto il mondo probabilmente continueranno a richiedere la documentazione che attestano di essere stati vaccinati”, afferma Lars Sandahl Sørensen, CEO di Danish Industry.
I viaggi potrebbero non essere l’unica applicazione, come spiega Brian Mikkelsen, direttore della Camera di commercio danese, “si può facilmente immaginare una situazione in cui ristoranti, luoghi di concerti, festival e simili scansioneranno le app dalla porta e lasceranno entrare solo i vaccinati.”
Anche il Regno Unito e’ al lavoro per un passaporto sanitario digitale.
Per l’Europa invece al momento non e’ una priorità.
Sicuramente però solleverà una questione di “discriminazione” in quanto ci saranno quello non vaccinati, magari intenzionalmente, che si vedranno esclusi da voli, attività di ristorazione o cultura perché non in linea con un probabile obbligo di vaccinazione per accedere o usufruire di un servizio.
Penso che debba prevalere il senso civico ed il principio della salute pubblica, quindi massima libertà, almeno per ora, ( dipende dalla % di vaccinati tra qualche mese) di non vaccinarti, ma poi se non lo fai non ti lamentare.