Commissione Europea

SAF, elettrico o idrogeno, a marzo la proposta UE

A marzo la Commissione Europea renderà nota la proposta a sostegno dell’aviazione per raggiungere l’obbiettivo zero emissioni entro il 2050.

Le compagnie aereo, dovrebbero in base alle intenzioni della commissione, utilizzare una percentuale minima di SAF per ogni rifornimento che un aereo effettua all’interno della UE, prevedendo inoltre incentivi per lo sviluppo di impianti di produzione per carburante sostenibile per l’aviazione (SAF).

Non è escluso che le decisioni possano nuovamente come nel 2012 provocare contestazioni dalle compagnie americane ed addirittura dal congresso degli Stati Uniti, alla presidenza degli USA in quegli anni Barack Obama.

Le regole infatti dovrebbero essere applicate a tutte le compagnie aeree che volano all’interno della UE indipendentemente dall’origine del volo o alla nazionalità.

Nel 2012 l’UE, fu costretta a limitare l’applicazione alle sole compagnie aeree europee.

Sono passati 9 anni e non solo le compagnie aeree statunitensi, ma anche quelle europee, sono contrarie ad una legge che non tenga conto del maggior costo del bio carburante e della situazione attuale del trasporto aereo europeo.

Il carburante per un vettore può essere anche il 30% dei costi, nel caso in cui venga imposto solo alle compagnie europee di dover utilizzare una percentuale minima di SAF, questo porterebbe ad uno svantaggio competitivo per le compagnie aeree europee, rispetto a quelle non UE.

La controversia sulle proposte dell’UE non si limita alle quote, i sostenitori del mandato esprimono disagio su come l’UE potrebbe definire ciò che è sostenibile.

Il mese scorso alcune compagnie aeree, tra cui Air France, Finnair, easyJet e IAG, hanno chiesto l’esclusione dei biocarburanti derivati ​​dalle colture da qualsiasi mandato, per evitare conseguenze ambientali.

Anche i gruppi ambientalisti sono preoccupati per le diverse definizioni di ciò che può essere classificato come materia prima sostenibile, alcuni di questi che ora sono classificati come “sostenibilipotrebbero rivelarsi insostenibili.

Il SAF non è solo un derivato da residui della lavorazione o oli esausti, ma anche direttamente da materia prima vegetale, che non è stata prima utilizzata per produzioni destinate al consumo umano.

Neste e Total ad esempio, utilizzano il residuo generato dalla lavorazione dell’olio di palma per l’industria alimentare, noto come distillato di acidi grassi di palma, sappiamo che l’olio di palma lo stiamo progressivamente eliminando dalla produzione alimentare, anche se ci sono aziende come la Ferrero che continueranno ad utilizzarlo per la produzione di Nutella, lo ritengono un ingrediente insostituibile, io personalmente non sono contrario all’uso.

Come al solito si cercherà quindi di ampliare la definizione di carburanti bio sostenibili, così da accontentare tutti.

Gli Stati membri faranno pressioni per indebolire o inasprire le regole, la Svezia, ad esempio, ha indicato di volere una definizione ampia di combustibili sostenibili, comprese le materie prime a base di colture, mentre la Germania è contraria ai biocarburanti e vuole promuovere l’uso dell’idrogeno.

Ancora una volta quindi il dibattito è acceso, diamo priorità al SAF, l’elettrico o l’idrogeno ? oppure la Commissione Europea dovrà pensare ad una più ampia incentivazioni delle diverse tecnologie per ridurre le emissioni ?

Rispondi