Covid-19 Regno Unito UK

Il settore turistico e trasporti ancora preoccupato in UK

Quando parliamo di Italia e siamo sempre pronti a criticare la nostra politica che di certo non ha dato il meglio di se, nel Regno Unito continuano a discutere di vaccini, di viaggi, di passaporto sanitario e i rappresentati del governo di Boris Johnson di certo non contribuiscono a far chiarezza.

Come è normale che sia, compagnie aeree, operatori del turismo e tutte le altre categorie legate al settore del turismo, fanno sentire la loro voce e c’è chi ha definito l’appello del Segretario dei Trasporti Grant Shapps affinché le persone smettano di fare piani per le vacanze estive, “puerile e senza senso

Stiamo parlando della fine di maggio o giugno, che è molto lontana“, ha detto Sue Ockwell dell’Association of Independent Tour Operators (AITO).

Shapps ha detto che c’era troppa incertezza a causa di Covid e quindi per ora di non prenotare, ma Ockwell fa notare che la possibilità di prenotare le vacanze estive, sta dando speranza agli inglesi per tornare a viaggiare ed uscire da una situzione molto pesante di restrizioni, ai turisti e all’industria del turismo. “È qualcosa che le persone aspettano con impazienza e per mantenere attive le compagnie di viaggio“, ha detto alla BBC.

Il primo ministro Boris Johnson in seguito ha detto che era “troppo presto perché la gente sia certa di quello che saremo in grado di fare quest’estate“, aggiungendo di aver capito il “perché le persone vogliono fare progetti adesso, ma dovremo solo essere un po ‘più pazienti“.

I commenti di Shapps sono stati visti da molti nel settore dei viaggi come un duro colpo alle speranze di una rapida ripresa del turismo e per Ockwell, sono sintomatici di un governo che non ha ascoltato lei e i suoi colleghi. ovvero l’intero settore. “È molto frustrante. Il governo non confronta le note con nessuno nel settore dei viaggi”, ha detto. “Potrebbero risparmiare un sacco di uova sui loro volti se lo facessero.” rispondendo con il classico e simpatico humour inglese.

Sue Ockwell fa parte della AITO, un associazione che rappresenta circa 120 tour operator specializzati e indipendenti nel Regno Unito.

Ockwell ha affermato che l’industria ha compreso “la portata delle sfide” che il governo deve affrontare a causa del coronavirus, ma ha aggiunto che il turismo ha portato grandi benefici all’economia del Regno Unito e ha bisogno di un aiuto specifico per il settore. Ockwell commenta: “Le vacanze portano molti soldi, le vacanze danno lavoro a molte persone e ci fanno bene. Vogliamo solo avere il permesso di vendere. Questo è tutto ciò che chiediamo. Non stiamo costringendo le persone a effettuare prenotazioni. Vogliamo che le persone possano esprimere i propri giudizi di buon senso“.

E’ Michael O’Leary sempre alla BBC ha detto di essere rimasto “ottimista” sul fatto che ai britannici sarebbe stato permesso di viaggiare da maggio in poi, ma ha aggiunto, e le sue previsioni sono spesso azzeccate: “Molte aziende non riusciranno a superare il prossimo inverno se passeremo una seconda estate senza prenotazioni”.

Sarebbe un enorme problema non solo dal punto di vista del turista inglese o di quello estero che vuole tornare nel Regno Unito, ma come in Italia si sta rischiando un grave problema occupazionale che potrebbe essere difficile da gestire, l’economia del Regno Unito ha subito un duro contraccolpo dalla Brexit ed è già indebolita.

Nel Regno Unito come In Italia, o in qualsiasi altro paese in cui il PIL è per larga fetta del turismo, ha bisogno di una chiara via di uscita, ma soprattutto che la linea seguita dai governi sia chiara per tutti i suoi esponenti e che tutti i soggetti interessati siano ascoltati, ovviamente con al primo posto la tutela della salute pubblica.

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