Boris Johnson, ottimisti ma pazienti
Mentre non si sa se Larry, il più famoso gatto di Londra, nonché coinquilino di Boris Johnson e dei suoi predecessori ormai da anni, abbiano fraternizzato, il primo ministro britannico ha rilasciato ieri un comunicato alla nazione e alla stampa.
“Oggi il programma nazionale di vaccinazione continua a superare l’obiettivo che ci eravamo prefissati sei settimane fa con oltre 15 milioni di persone vaccinate in tutto il Regno Unito.” precisa Johnson.
E continua…
“E ancora una volta rendo omaggio agli incredibili sforzi di tutte le persone coinvolte – i medici di base, gli infermieri, i volontari, l’esercito e i farmacisti come Hardik Desai – che hanno radunato i volontari locali per vaccinare 3.000 persone nel suo municipio a Ticehurst nel Sussex, mentre tiene aperta la sua farmacia – e ovviamente ringrazio tutti voi che vi siete fatti avanti per essere vaccinati.
Questo è un risultato nazionale senza precedenti, ma non è il momento di rilassarsi e anzi è il momento di accelerare perché la minaccia di questo virus rimane molto reale.“
Non è il momento di “rilassarsi” di abbassare l’attenzione, precisa Boris, la variante inglese, ormai famosa in tutto il mondo, sta ancora colpendo duramente il Regno Unito, anche se la curva dei contagi è scesa.
“Sì, è vero, abbiamo vaccinato più del 90% degli over 70 ma non dimentichianmo che il 60% dei pazienti ospedalizzati con Covid ha meno di 70 anni.
E sebbene il programma di vaccinazione stia andando bene, non abbiamo ancora dati sufficienti sull’esatta efficacia dei vaccini nel ridurre la diffusione dell’infezione. […].”
Johnson ci tiene a precisare che se anche possiamo essere ottimisti ed il governo ha altre risorse e piani per fare qualche passo avanti verso un allentamento delle restrizioni, c’è ancora molto da imparare di questo virus, sono necessari più dati.
“E il livello di infezione rimane molto alto, con più persone ancora in ospedale oggi rispetto al picco dello scorso aprile e con 1.600 ricoveri al giorno.
Quindi dobbiamo tenere i piedi per terra. […] se riusciamo a mantenere questo ritmo – e se riusciamo a mantenere costante l’offerta – e spero e credo che possiamo – allora speriamo di offrire una vaccinazione a tutti i primi nove gruppi prioritari – compresi tutti gli over 50 – entro la fine del Aprile.
“E allo stesso tempo daremo una seconda dose a milioni di persone più vulnerabili entro dodici settimane dalla prima.“
E qui la conferma della decisione del Regno Unito di allungare i tempi tra la prima e la seconda dose fino a 84 giorni invece dei 21 previsti da Pfizer ad esempio.
Ottimisti ma pazienti
“Quindi questo momento è un enorme passo avanti ma è solo un primo passo.E mentre mostra ciò che il paese può fare, dobbiamo essere ottimisti ma anche pazienti.
E la prossima settimana esporrò una tabella di marcia dicendo il più possibile sulla via verso la normalità, anche se alcune cose sono molto incerte, vogliamo che questo blocco sia l’ultimo. E vogliamo che i progressi siano cauti ma anche irreversibili.
Quindi, per favore, continua a stare a casa, proteggere il NHS e salvare vite umane.
Larry è pronto a fare la sua parte….
Non sta sbadigliando vero?