Johan Lundgren al EUROCONTROL’s Aviation StraightTalk Live
Johan Lundgren, CEO di easyJet, ha partecipato al EUROCONTROL’s Aviation StraightTalk Live, il tema dell’intervista era: Come possiamo ricostruire una migliore aviazione europea dopo COVID-19 ?
Diversi gli argomenti trattati, tra cui la sostenibilità, la digitalizzazione, la democratizzazione dei viaggi e gli aiuti di stati dati a diversi competitor.
C’è una luce alla fine del tunnel
“C’è una luce alla fine del tunnel… la chiave di tutto è davvero la vaccinazione […] alcuni paesi sono più avanti di questo rispetto ad altri, ma la traiettoria è la stessa, quindi non c’è dubbio che la chiave per sbloccare ordinatamente i viaggi e sciogliere le restrizioni attualmente in vigore, dipende da un lancio di successo della vaccinazione” inizia cos’ Johan Lundgren CEO di easyJet.
Sulla possibilità di rendere obbligatoria la vaccinazione per poter viaggiare, che si possa attestare con un certificato, Johan non è d’accordo: “la vaccinazione non dovrebbe essere obbligatoria per viaggiare. Ci sono diversi modi. […] il certificato (green pass) non è discriminatorio ed è sicuramente utile conclude.
Dovremo convivere con il virus (mantenendo l’infezione sotto controllo) per un pò di tempo, commenta Johan ed è importante che i governi lo facciano e lo accettino, “puoi farlo in modo sicuro e ovviamente anche con i test migliori che ora sono disponibili, che rilevano anche le varianti […] allo stesso tempo siamo in grado di capire se anche le attuali vaccinazioni sono efficaci su quelle varianti, questa è davvero la cosa fondamentale, prendiamo il Regno Unito come esempio, che ha rimosso il Portogallo dalla lista rossa, ma ci sono ancora casi delle varianti in Portogallo che conosci, è sensato se hai protetto i più vulnerabili e gli anziani, ridotto i ricoveri in ospedale e le morti” quindi continua il CEO di easyJet è importante assicurare che man mano che i diversi paesi riescono a portare sotto controllo l’epidemia, continuando a monitorare costantemente il rischio, ok ad un sistema a semaforo, “di poter ricominciare a volare e viaggiare di nuovo senza restrizioni“.
“Questa è una delle preoccupazioni che ho e ne parlo spesso con i responsabili delle decisioni per ricordarglielo, penso che tutti capiscano che dobbiamo tornare in un luogo in cui possiamo viaggiare e volare in sicurezza ancora una volta senza restrizioni.“
“Penso che non puoi separare il lancio di successo del programma di vaccinazione dalla ripresa (del settore e dell’economia), penso che questa crisi sia in più fasi, (inizialmente) hai un’industria che cerca di sopravvivere, poi hai una fase di recupero e poi torni nella fase di crescita.”
“La via di uscita è la stessa” commenta Johan, riferendosi all’evoluzione differente della pandemia nei diversi paesi “sta avvenendo a velocità diverse in paesi diversi, e ora purtroppo vediamo alcuni paesi che hanno un aumento del rischio di infezione”.
“La traiettoria è chiara“, prendendo come esempio il Regno Unito, Johan fa notare come solo un mese fa, il paese ere alle prese con un alto tasso di ospedalizzazione e con un elevato numero di morti, ora no, grazie al successo del piano di vaccinazione, ora “tutti lo stanno facendo al massimo in Europa e ogni paese sta facendo il possibile per implementarlo con successo e poi la stessa cosa accadrà anche lì.”
easyJet è pronta a ripartire
easyJet è pronta per ripartire ? “[…] non vediamo l’ora di iniziare a volare, tutta l’azienda è pronta per partire e abbiamo mantenuto la flotta in condizioni di volo e il personale addestrato per essere in grado di accelerare mentre vediamo che sarà possibile farlo. Non si tratta del problema della domanda, la domanda di fondo è lì per le persone che vogliono visitare amici e vacanze in famiglia… […] anche i viaggi di lavoro, lo vediamo attraverso le discussioni che abbiamo avuto con le aziende […] viaggiare è una cosa che costruisce relazioni. Non era una cosa sociale e succederà anche questo, probabilmente ci vorrà più tempo rispetto ai viaggi di piacere, ma questo accadrà.”
Ci consideriamo molto una compagnia aerea europea
Andrew Charlton intervistando Lundgren gli chiede: “Hai una grande base a Ginevra in Svizzera. Devi basarti a Vienna (easyJet Europe). Pensi che manterrai quelle basi?” replicando all’intervistatore che a Vienna non c’è alcuna base ma solo una sede, arriva a una dichiarazione che sento per la prima volta e con molto piacere: “Voglio dire, ci consideriamo molto una compagnia aerea europea“.
Liquidità, ristrutturazione aziendale e base di costo
Si passa a parlare di liquidità e di ristrutturazione, due punti chiave per la ripresa e la capacità di una compagnia aerea di rimanere competitiva, “un grade programma di ristrutturazione” spiega Johan, “per ridurre la base di costo e gestire il flusso di cassa, ma anche per assicurarci che quando ne usciremo, saremo ancora più competitivi dal punto di vista della base dei costi perché questo di per sé ci aiuterà anche nella fase di ripresa in cui vogliamo crescere.“
Tornando a parlare di liquidità e competitività, si apre l’argomento aiuti di stato, easyJet a differenza di Lufthansa, Air France, KLM ad esempio, non ha ricevuto aiuti di stati, se si escludono i finanziamenti del Covid Corporate Financing Facility (CCFF) e quello parzialmente garantito da UK Export Finance.
Andrew Charlton chiede a Johan: “Ti sconvolge? Ti infastidisce?” … “No, non mi preoccupa […] quello che mi preoccupa sono gli importi ottenuti, creano disuguaglianze […] quei soldi non sono lì solo per sopravvivere, ma in realtà lo sai è un vantaggio per guadagnare quote di mercato o per fare investimenti, cosa che altrimenti non sarebbero in grado di fare, questo danneggerà fondamentalmente i player che hanno sempre operato in modo conservativo per un certo numero di anni.“
easyJet conferma il suo CEO monitorerà la situazione, per verificare che questi aiuti non siano utilizzati per acquistare un vantaggio competitivo “Non è giusto” insiste, impossibile dargli torto.
Il mercato è fondamentale : “qui ci sono un certo numero di compagnie aeree che sono state favorite in un modo o nell’altro, ma dal governo, anche in tempi precedenti e eravamo ugualmente preoccupati per questo come lo siamo per quello che sta accadendo ora”.
“Lasciami anche dire che, sai… stiamo gareggiando“.
“gestiamo noi stessi la situazione in modo prudente e in modo conservatore. Quindi abbiamo sempre detto che vogliamo uscirne in prima linea. Abbiamo ripristinato la base dei costi. Abbiamo una serie di iniziative per le entrate che stavamo per ripagare, abbiamo anche investito nella digitalizzazione, con al centro e responsabilizzando ancora di più il cliente. Otteniamo una posizione nella sostenibilità con la compensazione che stiamo facendo e anche il lavoro che stiamo facendo intorno per i progetti a zero emissioni … elettrico e idrogeno. Penso che nessuno faccia di più in quell’ambito di noi“
easyJet è presente nei principali aeroporti europei, “dove si trovano i più grandi e bacini di utenza ” e questo commenta Johan “ci mette in una posizione privilegiata“.
Sostenibilità
Sostenibilità ambientale: “siamo stati la prima grande compagnia aerea al mondo a compensare al 100% le emissioni di carbonio […] Abbiamo preso atto che siamo in una buona posizione per intraprendere quel viaggio anche in quella fase successiva.” la sostenibilità sarà per easyJet un vantaggio in termini competitivi, aggiungerà poi Lundgren.
No alle diseguaglianze sociali, si al libero mercato, no ad un prezzo minimo del biglietto.
No alle diseguaglianze sociali, no ad un prezzo minimo del biglietto ( vedi ad esempio Austria) “posso capire perché alcuni lo vorrebbero, questo crea una distorsione della concorrenza.” Johan giustamente fa notare come uno dei vantaggi della concorrenza e della nascita di nuovi player liberalizzando il mercato ormai oltre 20 anni fa, sia “stato quello di consentire a milioni di milioni di famiglie e studenti che lavorano sodo e persone che non erano ricche di poter godere di questo prodotto e servizio. Quindi, stabilendo ora un prezzo minimo si aumenteranno ancora una volte le disuguaglianze sociali […] riportando l’orologio al 1995 prima della deregolamentazione. dove solo i ricchi e in pochi potevano volare .. è una proposta orribile”.
Digital
Digitale: interagire maggiormente con i clienti ed essere anche molto più efficiente, riducendo i costi e migliorare i tuoi ricavi, prezzi intelligenti […]” easyJet continua Johan ha lavorato massicciamente sui modelli di dati anche in questa fase di crisi, gestendo così al meglio il flusso di cassa.
“Dobbiamo assicurarci che il viaggio e il volo diventino di nuovo fluidi, comodi e facili come prima della crisi, la digitalizzazione è un ottimo modo per farlo […] è parte di quel processo per migliorare l’aviazione in Europa e l’aviazione a livello globale a migliorare l’efficienza del sistema di controllo del traffico aereo, stiamo lavorando anche su questo, è una cosa così importante da fare almeno dal punto di vista della sostenibilità. Voglio dire che potremmo anche ridurre in modo significativo l’impatto sull’ambiente“.
Il video dell’intervista qui