Aeroporto di Milano Linate LIN

Linate: l’occasione giusta per sperimentare

L’operativo di Linate dall’apertura di Malpensa è sempre stato deciso e vincolato da decreti e da Alitalia, non dal mercato, come invece dovrebbe essere.

Un handicap che pesa anche sui conti di SEA e sulle possibilità di coordinamento che un gestore aeroportuale dovrebbe invece avere, con le modifiche temporanee alle regole sugli slot della Commissione Europea, si sono resi disponibili una serie di slot per la S21 che danno la possibilità ad altri vettori di operare su Linate, almeno per questa stagione, come nel caso di Volotea e Blue Air.

Un occasione “ghiotta” sia per i vettori che non hanno avuto dubbi sull’operare a Milano Linate che per i passeggeri e la stessa SEA.

Un occasione che nel caso specifico di Volotea, da la possibilità alla compagnia spagnola ma molto italiana, di entrare in un mercato “per pochi” ponendosi in una posizione per la S21 di vantaggio sugli altri vettori che operano dagli aeroporti del sistema aeroportuale lombardo verso quelle stesse destinazioni.

Un occasione per Milano di ripensare il ruolo del suo city airport, che seppur vincolato entro certi limiti dalla sua posizione, deve tornare ad essere gestito da SEA con una politica di mercato e non dalla politica italiana.

Il maggior azionista di SEA è il Comune di Milano, che ha tutto l’interesse di ridare al suo city airport il ruolo che gli spetta, soprattutto con l’apertura della nuova stazione della metro che lo renderà ancora più accessibile dal centro città.

Non vi è dubbio che deve essere diminuita la presenza di Alitalia sullo scalo, la Commissione Europea anche su questo fronte dovrà imporre una soluzione che renda lo scalo milanese accessibile a più vettore e alla concorrenza, nell’interesse di tutti, vettori, SEA e soprattutto dei passeggeri.

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