Giorgia, su Alitalia stai sbagliando
Pensavo di essere io in un momento di confusione mentale e invece no… lo hai scritto davvero.
Carissima Giorgia, hai sempre avuto il dono della coerenza, di questo non ti si può dire nulla, ma come puoi pensare di difendere Alitalia, con questi argomenti? Ti spiego perché e il grande Lupo Rattazzi che ha creato Neos, compagnia che ha svolto un ruolo importante durante questa pandemia, mi aiuterà.
Scrive la Meloni: ”Alitalia ha garantito la connettività della nazione, volando con 10 passeggeri per non interrompere un servizio essenziale e riportare a casa connazionali rimasti all’estero. È l’unica compagnia abilitata al trasporto di organi per i trapianti, radiofarmaci e passeggeri in barella. A chi affideremo tutto questo con una mini Alitalia ripulita del nome e del glorioso marchio?“.
Non e’ esattamente cosi, ovvero Alitalia ha riportato gli italiani a casa, a caro prezzo e ne ha riportati a casa meno di Neos, anche se Alitalia avesse lasciato tutti gli aerei a terra, problemi zero, ci son sempre stati i 787 di Neos e gli aerei dell’aeronautica militare, compresi gli Airbus A319 e i più grandi Boeing da trasporto, senza dimenticare gli ATR della Guardia di Finanza.
Per i collegamenti nazionali il problema non sussisteva, i collegamenti “essenziali” si sarebbero assicurati ugualmente.
Per quanto riguarda gli organi, faccio rispondere Lupo Rattazzi: “Egregio Direttore (Il Messaggero) , nella lettera dell’On.le Meloni indirizzata al Presidente Draghi sul Vostro giornale (“Il Patrimonio di Alitalia che dobbiamo valorizzare “) c’è una affermazione infondata: quella in cui afferma che Álitalia« è l’unica compagnia abilitata al trasporto di organi per trapianti, radiofarmaci e passeggeri in barella ». In realtà lo è anche la Neos, con la sua flotta di 15 aeromobili di ultima generazione Boeing 787 e 737.” Penso non ci sia altro da aggiungere per questo specifico punto.
“La presenza dello Stato è determinante per la difesa di un interesse pubblico strategico in una nazione che vive di turismo, cultura, enogastronomia, manifattura, promozione del Made in Italy.” Giorgia, se l’Italia ha potuto in questi ultimi 20 anni crescere dal punto di vista turistico, se gli stranieri in arrivo in Italia sono cresciuti esponenzialmente, se a noi Italiani e’ stato permesso di volare e scoprire il nostro paese e il mondo, non dobbiamo e non possiamo ringraziare Alitalia, che ha contribuito in minima parte con meno del 10% dei passeggeri trasportati da voli esteri, ma dobbiamo ringraziare le compagnie Low cost, questo cosa significa? Che Alitalia non e’ strategica.
“Presidiare la sovranità delle infrastrutture e dei collegamenti è vitale“, sottolinea la presidente di FdI, su questo ha pienamente ragione, ma dipende da come lo si fa.
“Possiamo sapere, oltre a quanti soldi risparmieremmo con una mini compagnia, quanto ci costerà non avere più Alitalia, cioè quanto perderemmo se costretti a volare con altre compagnie per promuovere l’Italia nel mondo e quanti soldi dovremmo sborsare per la continuità territoriale con le isole e le aree meno sviluppate? La sovranità prevista dalla Costituzione si compone di tanti tasselli, tra cui la libertà di volare autonomamente, proprietari dei propri interessi, capaci di salvaguardare una delle tradizioni aviatorie più prestigiose della storia moderna.”
Molto semplice rispondere a questa domanda: spenderemo molto ma molto meno se non quasi zero rispetto a quanto e’ costata Alitalia in questi anni.
Per quanto riguarda nello specifico un “Alitalia più piccola”, il problema vero è che piccola o grande che sia, e’ chiedersi e verificare se vi sono le possibilità di creare una nuova Alitalia che sia competitiva e in grado di sostenersi da sola, se sarà possibile saremo ben lieti di vederla volare.
“Una mini compagnia non ci farà toccare il cielo della rinascita italiana“, conclude Meloni.
E io concludo, Alitalia non ha permesso per decenni a molti italiani di “toccare il cielo”.