Alitalia: Giorgetti alla camera
“Tutto quello che è possibile, sarà fatto e se non si arriverà ad un compromesso ragionevole in termini di prospettive industriali di sostenibilità, il governo non lo accetterà“. Lo ha ribadito il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al question time alla Camera.
Bruxelles è disponibile a valutare ogni progetto credibile che verrà presentato dal governo italiano, unica condizione da verificare è la “discontinuità economica”, slot, nome e dettagli che fino ad oggi sono stati da più parti considerate come condizioni “sine qua non“, in realtà sono tutte condizioni che potranno essere valutate dalla Commissione, qualora queste non impediscano la discontinuità e non ledano la concorrenza.
“La nuova compagnia, Ita, nascerà se avrà la possibilità di operare in modo proficuo, altrimenti, lo ribadisco, secondo me dovremo immaginare qualche altra soluzione, innanzitutto di emergenza“, ha precisato il ministro.
Attualmente si sta lavorando quindi per un piano B in stretto contatto con la Commissione a cui verrà presentato: “Le trattative sono in corso, sono in corso anche in queste ore e in questi giorni. L’obiettivo, per quanto riguarda il Governo, è provare a individuare un nuovo vettore di proprietà statale che sappia giocare da un lato ruolo di soddisfacimento degli interessi nazionali per il trasporto aereo, ma anche che abbia un equilibrio economico aziendale già molto difficile in condizioni normali, figuriamoci in questo momento”.
Alitalia, Air France, Lufthansa.
Nel corso dell’audizione alla Camera Giorgetti è tornato sulle polemiche in merito ad una “presunta” disparità di trattamento tra Alitalia e Air France, che per chi conosce bene le due compagnie ed anche Lufthansa, visto che nella polemica è rientrato anche il trattamento dato alla compagnia tedesca, sa bene che è una polemica del tutto sterile e priva di fondamento.
Air France, Lufthansa hanno una storia, un bilancio e condizioni per nulla paragonabili ad Alitalia ed infatti è lo stesso ministro Giorgetti a spegnere in parte la polemica: “Noi partiamo da una condizione giuridica e giuridicamente purtroppo diversa da altri paesi, Alitalia è in amministrazione straordinaria, mentre altri non lo sono. Inoltre altri vettori sono partecipati dallo Stato“.