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Traffico aereo: 3,5% totale emissioni

Questo articolo lo dedico a Greta Thumberg, a cui invio un mio personale invito ad informarsi meglio in riferimento all’impatto ambientale REALE del settore aereo e alla potenziale e realistica ulteriore riduzione delle sue emissioni, peraltro già in atto.

Anche se le emissioni di gas serra del traffico aereo internazionale sono più che duplicate nell’ultimo ventennio, insieme al traffico marittimo, sono responsabili di appena il 3.5% del totale delle emissioni di gas serra dell’UE.

Infografica - Emissioni dei trasporti nel 2017

Negli ultimi 20 anni il traffico aereo, ha continuato a crescere, aumentando il suo impatto sul totale delle emissioni nocive per l’ambiente, un impatto che potrebbe essere stato maggiore nel caso in cui non vi fossero stati importanti investimenti nello studio e realizzazione di nuovi aeromobili e motori, nonchè in tecnologia più strettamente legata alle normali operazioni di volo e non meno importanti l’inizio della diffusione di carburante bio sostenibile, ovvero il SAF.

Un impatto sul clima che con aeromobili che arrivano a consumare anche il 25% di carburante in meno e ridurre le emissioni anche del 40%, dati ancora in miglioramento, sarà ancora inferiore rispetto ad un quota attuale che rispetto alle altre emissioni è sicuramente meno importante.


Nonostante ciò, in vista del vertice ONU per il clima COP25 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui richiede obiettivi più ambiziosi per la riduzione delle emissioni derivanti da trasporti aerei e marittimi – uno dei quali è quello di rafforzare le misure basate sul mercato (misure e strumenti disegnati dall’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea con lo scopo di ridurre l’impatto climatico del traffico aereo).

Trasporti aerei e marittimi: emissioni di gas serra col ritmo di crescita più elevato

Infografica - Evoluzione delle emissioni di gas serra per settore

Le emissioni derivanti dai trasporti aerei e marittimi internazionali sono cresciute rispettivamente quasi del 130% e del 32% nell’ultimo ventennio. Queste percentuali rappresentano il ritmo di crescita più rapido dell’intero settore trasporti – l’unico settore nel quale le emissioni sono aumentate dal 1990, , ma ben al di sotto ad esempio a quelli dei trasporti interni su gomma, dell’agricoltura, dell’industria e della gestione dei rifiuti.

E’ stato nell’ultimo ventennio infatti che il trasporto aereo è diventato più accessibile per tutti, grazie alla nuova concorrenza, in particolare delle LCC, una curva che nei prossimi anni non crescerà più così esponenzialmente.

Infografica - numero di passeggeri UE dal 1993 al 2018
UE: in quanti viaggiano in aereo? I numeri dal 1993 al 2018 

Cosa è stato fatto per contrastare le emissioni derivanti dal trasporto aereo?

L’Unione europea ha adottato delle misure per ridurre le emissioni derivanti dal traffico aereo attraverso il Sistema di scambio delle quote di emissione.

L’UE sta lavorando anche con l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale per implementare una misura basata sul mercato denominata Corsia, tramite la quale le linee aeree potrebbero controbilanciare le loro emissioni investendo in progetti ecologici come, ad esempio, piantare alberi.

Come l’UE intende persegue l’obiettivo di un trasporto marittimo efficiente, equo e pulito.

Il 16 settembre 2020 il Parlamento europeo ha votato per includere il trasposto marittimo nel sistema di scambio delle quote a partire dal 2022 e per stabilire requisiti vincolanti per le compagnie di trasporto, in modo da ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030.

Secondo gli eurodeputati la proposta della Commissione per la revisione delle regole UE sul monitoraggio delle emissioni di CO2 e del consumo di carburante da parte delle grandi navi non era abbastanza ambiziosa, considerando la necessità urgente di decarbonizzare tutti i settori dell’economia.

Il 27 aprile, il Parlamento europeo ha ribadito la necessità di un taglio sostanziale delle emissioni da parte dell’industria marittima e la sua inclusione nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione. Ha anche sottolineato l’importanza di valutare l’impatto sulla competitività e sul lavoro e ha, inoltre, sollevato il rischio potenziale del ricorso alla pratica di delocalizzazione della CO2.

Al fine di aiutare il settore marittimo a diventare più pulito e performante nel processo di transizione verso la neutralità carbonica europea, così come previsto nel Green Deal europeo, il Parlamento intende mettere in atto le seguenti misure:

  • eliminazione graduale degli oli combustibili pesanti, da raggiungere con compensazioni distribuite sotto forma di esenzioni fiscali sui combustibili alternativi;
  • decarbonizzazione, digitalizzazione e automatizzazione dei porti europei;
  • introduzione dell’accesso regolamentato ai porti europei per le navi più inquinanti;
  • promozione di miglioramenti tecnici, come l’ottimizzazione della velocità delle navi o l’innovazione per nuovi sistemi di propulsione idrodinamica.

Fino ad ora non sono stati stabiliti requisiti europei per la riduzione delle emissioni di gas serra nel settore marittimo.

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