Ryanir fa ricorso per Alitalia, Fassina risponde
Ryanair, non a sorpresa, ha depositato un ricorso presso la Corte di giustizia Ue contro l’approvazione del finanziamento di 200 milioni di euro per i danni causati dal COVID ad Alitalia, da parte del governo italiano.
Ryanair ha affermato che è un abuso di potere per la Commissione europea autorizzare nuovi aiuti ad Alitalia mentre la compagnia aerea è già oggetto di due indagini per sospetti aiuti di stato, per due finanziamenti del valore di 1,3 miliardi di euro concessi nel 2017 e nel 2019.
Singolare il tweet di protesta dell’onorevole Fassina: “Allucinante arroganza di Ryanair : rimprovera violazione della concorrenza ad Alitalia chi ha costruito le sue fortune attraverso la residenza aziendale in un paradiso fiscale, il dumping salariale e la cancellazione dei diritti dei lavoratori.”
L’onorevole si dimentica che è in parlamento da diversi anni e quindi dovrebbe sapere che questi comportamenti, che in alcuni casi per alcune compagnie aeree effettivamente creano anche delle condizioni lavorative di dumping con altri colleghi di altri vettori e la questione irlandese sono perfettamente legali (fiscalità) , quindi mi piacerebbe sapere se lui o il suo partito abbiano presentato un disegno di legge per colmare alcuni vuoti normativi e riformare le leggi sul lavoro e sulle società per impedire che questo avvenga.
E’ sempre facile criticare, è molto più difficile difendere Alitalia con queste considerazioni, ricordando che Alitalia ha circa 20 aerei di proprietà registrati in Irlanda e solo 8 registrati in Italia, un dettaglio per alcuni, una questione di cui poco se ne parla, ma nei forum di settore se ne parla almeno dal 2009, così come poco se ne parla perché non fa comodo al governo o a chi difende Alitalia, sto parlando di Alitalia City Liner e dei contratti “low cost” dei suoi dipendenti.
Inoltre, come negli altri appelli di Ryanair, il vettore definisce gli aiuti discriminatori nei confronti di altre compagnie aeree che hanno subito gli effetti della pandemia e sproporzionati rispetto ai danni subiti da Alitalia a causa delle restrizioni di viaggio.
Il secondo punto ovvero l’entità della somma approvata dalla Commissione presieduta dalla vicepresidente Vestager è stato oggetto di discussione per la somma iniziale chiesta dall’Italia, molto più alta di quella concessa, in quel caso il calcolo effettuato da Alitalia non è stato sin prima istanza accettato dalla Commissione che ne ha chiesto il ricalcolo in quanto dovevano essere presi in considerazione solo determinate tratte e condizioni per permettere di calcolare correttamente il reale impatto sulle perdite causate dal Covid ad Alitalia.