Wizz Air chiude le operazioni domestiche in Norvegia
A confermare che Wizz Air non opererà più rotte domestiche in Norvegia è Andras Rado: “Posso confermare che Wizz Air fermerà i voli nel mercato domestico in Norvegia dal 14 giugno“
Dopo pochi mesi dall’inizio delle operazioni in Norvegia, Wizz Air ha deciso di fare un passo indietro, in seguito spiega Andras a “valutazioni finanziarie e commercial, La società sta spostando la capacità su altri mercati”.
Da ieri circolava la notizia, confermata questa mattina che Wizz Air avrebbe chiuso la base di Oslo.
Andras in una mail a E24, giustifica la decisione dando altri dettagli: “Gli ultimi sette mesi hanno dimostrato che non è finanziariamente sostenibile trasferire capacità in Norvegia su base commerciale quando tutte le altre compagnie aeree ricevono assistenza e quindi non operano a condizioni di mercato. Pertanto, Wizz Air ha deciso di spostare la capacità in mercati in cui le condizioni non sono distorte da parti interessate protezioniste e dove i viaggiatori possono sperimentare una vera concorrenza e prezzi bassi dei biglietti.“
Non per difendere la decisione di Wizz Air, ma semplicemente per una riflessione più ampia, penso che la decisione della compagnia aera non sia da interpretare, come sarebbe molto facile fare, soprattutto dagli oppositori più incalliti del vettore ungherese, come una sconfitta in sè nel senso più stretto del termine, le parole di Andras spiegano bene le motivazioni, da tener ben presente che Wizz Air ha una flessibilità ed una politica commerciale tale da rendere comprensibile la scelta fatta da Wizz e compatibile con gli ultimi annunci della compagnia, in particolare sull’Italia.
Wizz Air ci ha dimostrato dallo scorso anno, quanto velocemente sia in grado di prendere decisioni anche drastiche e quanto velocemente sposta capacità da un aeroporto ad un altro, o da un mercato ad un altro, approfittando di nuove opportunità, come spazi lasciati dai concorrenti.
Wizz Air come altri suoi concorrenti, Ryanair e Volotea per fare due esempi, può anche permettersi di tentare di entrare in un nuovo mercato, come nel caso della Norvegia e dopo un tempo congruo o in base a nuove situazioni che si dovessero creare, decidere di interrompere le operazione e spostare la capacità.
Una cosa è certa, lo diciamo tutti dall’inizio, Varadì probabilmente ha sottovalutato la Norvegia, dove ha trovato da subito una forte opposizione anche di esponenti del governo, che minacciavano di boicottarla se Wizz non si fosse adeguata alla normativa sul lavoro norvegese e riconosciuto il sindacato, a quanto sembra da persone a conoscenza dei dati, il LF medio delle operazioni domestiche era molto basso.