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A4E chiede diritti dei passeggeri “più equilibrati”

Più equilibrati per adattare il sistema allo scenario attuale, spiega A4E, i vettori hanno elargito miliardi di euro in rimborsi, la Commissione Europea non è disposta a limitare i diritti del passeggero.

Airlines for Europe (A4E), che rappresenta i maggiori vettori europei, ha affermato che il regolamento sui diritto dei passeggeri europei EU261 ha gravemente aumentato la crisi finanziaria per molte compagnie aeree.

Stiamo cercando un approccio più equilibrato alla protezione dei consumatori“, ha affermato Ben Smith, amministratore delegato di Air France-KLM, aggiungendo che la legge sui diritti dei passeggeri dell’Unione europea è “una delle più punitive” al mondo, io aggiungerei… giustamente.

L’Europa ha comunque dallo scorso anno esonerato i vettori aerei al pagamento delle sole compensazioni quando il volo viene cancellato anche in un periodo inferiore ai 14 giorni prima del volo se Causa Covid, ovvero restrizioni e dopo una prima fase in cui diversi stati membri hanno tentato di esonerare in deroga al regolamento UE, le compagnie aeree dall’obbligo del rimborso in contanti, sostituendolo con un voucher, la Commissione è intervenuta abbastanza rapidamente per ricordare che la scelta della tipologia del rimborso è attribuita solo al consumatore, e ieri ha precisato che “La protezione continua e migliorata dei diritti dei passeggeri è fondamentale per garantire la necessaria fiducia dei consumatori nel settore dei trasporti. Abbiamo sempre cercato di trovare il giusto equilibrio tra la protezione dei consumatori e la protezione dell’industria del turismo e dei trasporti”.

Smith, che ieri è intervenuto insieme ai CEO di easyJet, IAG, Lufthansa e Ryanair, ha precisato che il parere delle compagnie aeree europee è che “Quando vengono messi in atto eventi come le cancellazioni di massa, questa legge non è abbastanza flessibile per gestire tali eventi”.

Alcuni vettori, sono stati anche multati in Italia per aver utilizzato in modo ingiustificato la motivazione “Causa Covid”, oltre che per altre pratiche considerate scorrette dall’AGCM: easyJet, Volotea, Ryanair per esempio.

Anche nel Regno Unito, per le compagnie britanniche, sono in atto indagini dell’autorità competente per motivazione analoghe.