Grandi navi a Venezia Porto di Venezia

Grandi navi a Venezia, chi pensa all’indotto?

Il settore crocieristico per Venezia è tanto importante come tutti gli altri “mercati” del settore turistico, per una città che vive di turismo.

Con l’ultimo provvedimento del governo Draghi, si impedisce di fatto dal 1 agosto alle navi da crociere più grandi, ovvero la quasi totalità, di approdare al Porto di Venezia che le ha sempre ospitate.

Il problema grave e imprenscindibile di tutelare la città di Venezia, è evidente e obbiettivo di tutti, tranne forse di chi si oppone al passaggio delle grandi navi dal bacino di S.Marco per poi proseguire sul canale della Giudecca, e difficilmente si concilia con la tutela di migliaia di posti di lavoro e del settore crocieristico e quindi portuale.

Si possono salvare migliaia di posti di lavoro e la crocieristica veneziana, ma non servono i “NO”, servono proposte concrete e fattibili, i diversi enti dovranno approvarne uno e non perdere altro tempo per rendere operativa questa alternativa, più compatibile con l'”ecosistema Venezia” il prima possibile.

Il vero problema è che le alternative non sono ancora pronte, sono stati stanziati fondi per allestire le banchine di Porto Marghera per accogliere le navi, ma ad agosto non saranno pronte e non è prevista alcuna deroga, c’è da chiedersi quindi, quando e se le grandi navi torneranno a Venezia e come le migliaia di turisti che sbarcheranno, verranno portati a Venezia, trovandosi ad essere accolti nel bel mezzo del nulla, nelle banchine di un porto industriale.

Che il governo abbia accelerato la decisione, approfittando del chiaro avvertimento dell’UNESCO è chiaro, che in questi anni la politica, locale e nazionale non sia stata in grado di arrivare ad una conclusione e ad un alternativa già operativa lo è altrettanto, tutti gli attori protagonisti di questa vicenda hanno la loro colpa.

Ora c’è da chiedersi quale sarà la reazioni delle grandi compagnie crocieristiche, quale sarà l’impatto nei prossimi mesi e anni e quali sono le misure di compensazione che verranno e dovranno essere previste per il settore e per i dipendenti diretti e dell’indotto, fino a quando non si troverà una soluzione definitiva e quella attualmente provvisoria delle banchine di Porto Marghera non saranno operative.

Che non si riesca a decidere ed agire per far convivere una città d’acqua, una città portuale, seppur fragile con la crocieristica moderna e più in generale con i ritmi moderni, deve far riflettere.

Riporto di seguito il comunicato stampa del MIT:

“Dal primo agosto 2021 le grandi navi non potranno più raggiungere Venezia attraverso il Bacino di San Marco, il Canale di San Marco e il Canale della Giudecca. Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che prevede tale divieto, interventi per compensare le perdite degli operatori economici e tutelare l’occupazione. Inoltre, sono stati decisi investimenti per 157 milioni per realizzare approdi temporanei all’interno dell’area di Marghera. Un passo indispensabile per tutelare l’integrità ambientale, paesaggistica, artistica e culturale di Venezia, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità”. Lo ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. “La disposizione specifica per Venezia si inserisce all’interno di un provvedimento che salvaguarda tutte le vie d’acqua dichiarate monumento nazionale. Siamo convinti – ha aggiunto il Ministro – che la difesa di Venezia e della sua laguna, unita a consistenti investimenti per il suo futuro economico e sociale, sia una ricchezza per tutto il Paese. Il concorso di idee pubblicato il 29 giugno scorso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale consentirà di individuare la migliore soluzione strutturale per approdi fuori laguna, in grado di contemperare le esigenze di tutela del patrimonio e lo sviluppo economico e sociale dell’intera area. Dal prossimo anno, verranno realizzati i primi approdi a Marghera. D’altra parte, gli interventi di questo governo a tutela e sviluppo di Venezia sono a tutto campo. Ricordo – ha precisato il Ministro Giovannini – le risorse messe a disposizione per il completamento del Mose e per le opere paesaggistiche collegate e i progetti per l’area di Venezia previsti nel Pnrr, tra cui gli interventi per aumentare la capacità portuale e la resilienza delle infrastrutture ai cambiamenti climatici. A tal fine vengono destinati 80 milioni di euro cui si aggiungono 90 milioni per l’elettrificazione delle banchine”. Inoltre, nell’ambito di una convenzione con la Regione riservata al trasporto pubblico locale marittimo e lagunare, sono stati stanziati oltre 131 milioni per all’acquisto di 62 unità navali e il refitting di 37 navi traghetto e motobattelli oltre all’acquisto e alla ristrutturazione di pontoni mobili galleggianti. Infine, il governo sta procedendo per definire il collegamento ferroviario di Venezia con l’aeroporto internazionale Marco Polo”.​