Sindacati in disaccordo con ITA, Giorgetti non cambia idea
Dopo un incontro durato più di 4 ore tra sindacati ed ITA, i sindacati chiedono l’intervento del governo in disaccordo con i vertici di ITA, ma Giorgetti risponde mantenendo quella che e’ la linea, già nota, del governo.
Confermato lo sciopero del 24 settembre, i sindacati preoccupati per la richiesta della nuova compagnia di avere “mani libere”, ITA vorrebbe staccarsi dal contratto nazionale pur mantenendo i minimi previsti dal contratto ed in base al tanto lodato art.203 del decreto rilancio.
“Ci hanno detto che non ci deve essere nessun legame con Alitalia in amministrazione straordinaria, noi abbiamo rigettato questa proposta perché noi ci occupiamo di 10500 lavoratori e non solo dei 2800 che Ita vorrebbe assumere” ha dichiarato il segretario generale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, dopo l’incontro di oggi con i vertici di Ita. “Noi chiederemo delle risposte e chiesto anche un allargamento del confronto a livello governativo perchè sui 10500 lavoratori di Alitalia servono delle risposte che non può dare solamente Ita, abbiamo stigmatizzato l’uscita di Ita dall’associazione datoriale, che apre al ccnl, una cosa paradossale, avviene ad opera di una società controllata dallo Stato e che va contro la norma prescritta nel decreto rilancio, che prevede l’applicazione dei minimi salariali nel ccnl. Questo vuol dire penalizzare i lavoratori anche da un punto di vista salariale».
“E’ stato un incontro con luci e ombre. All’illustrazione del presidente e alla disponibilità a scrivere insieme le regole per far funzionare la nuova compagnia Ita devono essere conseguenti delle azioni e le distanze che abbiamo registrato sono molto importanti sul profilo industriale e occupazionale“. Così il segretario Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. “Anche sulla parte contrattuale, i diritti dei lavoratori e le questioni retributive ci sono molto distanze visto che Ita è uscita da Assaereo – aggiunge – esprimendo la volontà di negoziare al proprio interno il contratto di lavoro dei dipendenti al quel punto confrontandolo con quello che si riesce a fare prima del 20 settembre ma a quel punto scegliendo la condizione migliore, vuole tenersi le mani libere sull’aspetto contrattuale. Per noi è una condizione inaccettabile”.
Mentre Cleofe Tolotta, Usb trasporti: “La trattativa è molto difficile e in salita. Ci sono molte perplessità, ma continuiamo ad avere il tavolo aperto”. Così, al termine dell’incontro coi vertici di Ita. “Al momento siamo usciti con un calendario d’incontri molto fitto fino a settembre. Noi chiediamo che tutti i lavoratori di Alitalia vadano in Ita”.
A stretto giro la nota del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti: “Quella di Alitalia è una situazione molto complessa, molto complicata che però ha delle risposte obbligate. Faremo ovviamente tutto il possibile per limitare i danni, però il settore è questo, i problemi sono quelli conosciuti e le condizioni che ha posto la Commissione Ue pure. Adesso, è anche compito degli amministratori di Ita trovare diciamo così, la via migliore possibile: Possibile però, non impossibile“.
Continua ad essere coerente la via intrapresa dal MISE, fare il possibile per tutelare i lavoratori, ma tutelare anche gli interessi della nuova compagnia, perché “il settore è questo, i problemi sono quelli conosciuti e le condizioni che ha posto la Commissione Ue pure.”
Saranno finiti i privilegi di un carrozzone statale?