Alitalia, CIG fino al 2025? Io DICO NO
I sindacati hanno chiesto al governo la Cassa Integrazione per i dipendenti Alitalia che non verranno assunti da ITA fino al 2025, io DICO NO.
Non ha alcun senso una CIGS “privilegiata” così lunga, stiamo parlando di 4 lunghi anni, e senza alcun criterio, come ho scritto in un mio precedente articolo, ok alla CIG ma con dei paletti precisi e delle tempistiche ridotte (1 anno), il pagamento della CIG è a carico del contribuente e a discapito e in modo “discriminatorio” per chi ha perso il lavoro, non è un “privilegiato Alitalia” e non può accedere ad alcun sostegno al reddito, oppure accede alla Naspi con un massimo di 1300 euro al mese, basta privilegi, ora è il momento di adottare gli stessi identici trattamenti utilizzati per gli altri lavoratori, anche questa è discontinuità.
I dipendenti Alitalia che non verranno assunti dalla nuova ITA entro il prossimo anno, qualora ITA non si prenda un impegno vincolante entro l’anno successivo, dovranno come tutti gli italiani accedere alla Naspi, uno strumento che ha una durata massima di 2 anni e che consente una vita “dignitosa” in attesa di un nuovo lavoro.
Certo a differenza della Cig il pagamento mensile non è l’80% dello stipendi di un AV o di un Pilota, ovvero anche oltre i 3-4 mila euro al mese, la Naspi ha un una soglia di pagamento massimo mensile, quello che la CIG non ha.
Lo strumento della CIG deve essere riformato, dovrà essere previsto un pagamento massimo mensile, calcolato per garantire a chi ne usufruisce una vita dignitosa, ma non possiamo garantire lo stesso livello di vita, ovvero per un pilota con uno stipendio mensile di 10 mila euro (per esempio) non è accettabile che per 4 anni percepisca, senza lavorare l’80% ovvero 8 mila euro al mese, quando il pagamento medio della Naspi è di 1000 euro, per i “non privilegiati” che non hanno lavorato in Alitalia.
Per le condizioni attuali quindi non è accettabile che venga concessa la CIG per un così lungo periodo, i sindacati hanno richiesto la Cassa integrazione straordinaria fino al 2025, giustificandola “coerente con la tempistica del piano industriale di Ita”.
Sono circa 8 mila i lavoratori che ne usuifruirebbero, e non è detto che tutti verranno assunti da ITA.
La richiesta dei commissari Alitalia è invece più congrua, chiedono 12 mesi, il tempo necessario per capire come ITA si comporterà sul mercato ed avere un idea più chiara dell’avanzamento del piano della nuova compagnia guidato da Fabio Lazzerini.
Con il sindacato sono d’accordo su un concetto, che ho già avuto modo di esprimere e che e’ alla base per qualsiasi decisione verrà presa sul personale Alitalia, serve un reale e preciso piano sul fabbisogno di personale di ITA da oggi ai prossimi due anni ed una selezione delle figure che verranno assunte in ITA, come e’ noto non tutti i dipendenti saranno ex Alitalia.
In questo modo si creerebbe una sorta di “holding pool” dalla quale poi attingere, per le assunzioni nei prossimi 1 o massimo 2 anni.
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