Alitalia

Giorgetti: la rotta era obbligata

Sempre coerentemente, con quanto già dichiarato ogni volta che gli vengono poste domande su Alitalia, il ministro Giorgetti ha risposto questo pomeriggio al question time della camera.

Giorgetti rispondendo al deputato Fassina, ha ricordato che ITA dovrà garantire discontinuità con Alitalia, quindi sono stati concordati con la Commissione Europea i punti intorno ai quali la nuova società ITA dovrà operare, tra questi le modalità di assunzione del personale (contratti compresi).

Fassina ha iniziato il suo intervento, al quale Giorgetti ha risposto segnalando che in base al codice civile, come prescritto dall’art 2112:

Art. 2112. 
 
(Mantenimento dei diritti dei lavoratori  in  caso  di  trasferimento
                             d'azienda). 
 
  In caso di trasferimento d'azienda, il rapporto di lavoro  continua
con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti  che  ne
derivano. 
 
  [...]
 
  Il cessionario e' tenuto ad applicare  i  trattamenti  economici  e
normativi previsti dai contratti collettivi  nazionali,  territoriali
ed aziendali vigenti alla data  del  trasferimento,  fino  alla  loro
scadenza, salvo che siano sostituiti da  altri  contratti  collettivi
applicabili all'impresa del cessionario. L'effetto di sostituzione si
produce esclusivamente fra contratti collettivi del medesimo livello. 
 
  [...]

  Ai fini e per gli effetti di cui al presente  articolo  si  intende
per trasferimento d'azienda qualsiasi operazione che,  in  seguito  a
cessione  contrattuale  o  fusione,  comporti  il   mutamento   nella
titolarita' di un'attivita' economica organizzata, con o senza  scopo
di  lucro,  preesistente  al  trasferimento  e   che   conserva   nel
trasferimento la propria  identita'  a  prescindere  dalla  tipologia
negoziale o dal provvedimento sulla base del quale  il  trasferimento
e' attuato ivi  compresi  l'usufrutto  o  l'affitto  di  azienda.  Le
disposizioni  del  presente  articolo  si   applicano   altresi'   al
trasferimento  di  parte  dell'azienda,  intesa  come   articolazione
funzionalmente  autonoma  di  un'attivita'   economica   organizzata,
identificata come tale dal cedente e dal cessionario al  momento  del
suo trasferimento. 
 
  [...]

Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che ITA volesse acquistare il ramo aviation per 1 euro, notizia smentita dai commissari di Alitalia.

In quel caso effettivamente l’Art 2121 del codice civile avrebbe dovuto avere i suoi effetti, concretamente nel passaggio anche dei dipendenti alla nuova società, ma la porzione di assett che verrà acquistato da ITA , “non conserva nel trasferimento la propria identita’, questo a prescindere dalla tipologia negoziale o dal provvedimento sulla base del quale il trasferimento e’ attuato ivi compresi l’usufrutto o l’affitto di azienda

Tanto più che “Non è configurabile la cessione del ramo d’azienda se il settore ceduto è privo di autonomia funzionale e preesistente.” come stabilito dalla Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, nella sentenza 5 luglio 2021, n. 18948.

Con questa sentenza, la Suprema Corte è intervenuta confermando un principio consolidato della giurisprudenza di legittimità, secondo cui si delinea il trasferimento del ramo d’azienda se l’autonomia funzionale del ramo ceduto sia preesistente alla cessione.

ITA come da accordi con la Commissione Europea dovrà garantire discontinuità economica con Alitalia, l’acquisto di un intero asset non rispetterebbe il principio della discontinuità.

ITA acquisterà o affitterà, la modalità in questo contesto non è importante, solo gli aeromobili e una parte del personale, fino a che non sarà operativo il proprio, quindi non è un intero asset a passare a ITA ma una porzione di esso, che non ha alcuna autonomia funzionale, gli aeromobili non hanno un autonomia funzionale, il ramo aviation di ITA è composta da diversi beni, risorse ed una struttura complessa che non verrà trasferita in ITA.

Il governo, ricorda il ministro, è in attesa delle decisioni finali della Commissione Europea che conterrà le linee definitive che il governo, ITA e Alitalia dovranno rispettare affinchè la deroga concessa dalla UE possa essere mantenuta, infatti la normativa europea non permetterebbe ad uno stato membro di essere azionista al 100% di un vettore aereo, attualmente lo stato lo è, in attesa in una seconda fase, questa è una richiesta precisa della UE, di trovare un partner industriale.

La rotta è prestabilita dalla decisione della Commissione Europea e dalle leggi approvate dal parlamento” ha insistito Giorgetti oggi alla camera.

Discontinuità che “vale per il ramo aviation che passa solo in parte e sui numeri del piano industriale di ITA e approvato dalla commissione e vale anche per quello che riguarda il personale“continua Giorgetti “non solo inumeri ma anche i contratti”

“ITA è nata con i presupposti di economicità di esercizio… che non potrà però essere assicuratama l’alternativa era il fallimento” precisa Giorgetti, visto il settore già complicato e lo scenario attuale, non ha nascosto che la situazione è complessa, ma è necessario che la nuova compagnia sia economicamente sostenibile, il governo farà di tutto, ha precisato al termine del suo intervento, “la rotta era obbligata stiamo cercando di seguirla nel miglior modo possibile.”

Fassina non d’accordo con il ministro, nega che la rotta fosse stata obbligata, fa notare che la Commissione non ha richiesto ne di non aderire al CCNL ne di non aderire a Assoaereo.

ITA non aderendo ad Assoaereo, ha la possibilità di stipulare un suo contratto, non applicando quello che attualmente utilizza Alitalia, unico vincolo è l’art 203 del decreto rilancio, che obbliga le compagnie aeree con basi stabili in Italia di applicare il minimo contrattuale previsto nei CCNL al proprio personale.

Fassina termina il suo intervento: “Il governo si sta assumendo una responsabilità molto pesante per dumping sociale promosso da un azienda controllata al 100% dello stato.

1 COMMENTO
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